Rapallo: Giorgio Costa ha detto sì. "Capurro il solo a poter rilanciare la città" - LevanteNews
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In caso di vittoria sarà presidente del consiglio

Rapallo: Giorgio Costa ha detto sì. “Capurro il solo a poter rilanciare la città”

Generico marzo 2024

Dai banchi di ragioneria a questa “ultima canzone insieme”, come suggerisce – con una lieve nota di malinconia – Armando Ezio Capurro. Vicino a lui ci sono, fra gli altri, gli ex compagni di scuola Roberto Tosi e Gian Carlo Covre ma anche – e questa è la notizia – l’ex Sindaco Giorgio Costa, primo cittadino dal 2012 al 2014. Capurro fu tra i 4 consiglieri di maggioranza che, col gesto delle dimissioni, posero fine a quell’esperienza insieme a 6 colleghi di opposizione. “Un errore”, come ha poi ammesso e oggi ribadito nel corso di questa nuova conferenza stampa convocata all’Hotel Mediterraneo di Santa Margherita. Più forte degli incidenti politici resta, però, l’amicizia. Che è una parola che ritorna spesso in questa campagna elettorale, sponda Capurro. Una parola già spesa con Pier Giorgio Brigati, vice-sindaco in pectore in caso di vittoria, e oggi ribadita con Giorgio Costa, a cui spetterà il ruolo di presidente del consiglio comunale.

La “caravella” che ospiterà il presidente del Panathlon è quella di Roberto Tosi, la storica lista del “Gabbiano”. Per Tosi questo ingresso – che  avviene da “indipendente” – corrisponde al “colpo vincente” nella sfida con Elisabetta Ricci. Game, set, match? Giorgio Costa tiene i piedi ben saldi a terra e, quando parla della Rapallo disegnata dal programma di Capurro, usa il condizionale. Per ora spiega le ragioni di quella che è stata una “scelta difficile e meditata”. A convincerlo, “la bontà del programma e la persona che se ne fa garante”. Da uomo di sport dice di essere particolarmente affascinato dall’idea di trasformare il complesso degli Emiliani in uno spazio polifunzionale. Da uomo che vive Rapallo tutti i giorni, invece, vede in Capurro l’unico in grado di approntare non solo grandi operazioni (il progetto “Ex Emiliani” come anche il tunnel per Santa) o di prevenirne altre (leggasi supermercati sotto il Macera), ma anche restituire decoro alla città facendo “le cose normali”: riparare marciapiedi o mettere in sicurezza la strada per Montallegro dagli smottamenti.

Inevitabile ritornare alle voci che lo indicavano come papabile candidato del centro-destra. “Bagnasco mi ha chiamato e abbiamo avuto un colloquio”, ammette. “Mi sono trovato sui giornali prima ancora di vedere una bozza di programma. Sostanzialmente, quindi, non c’è mai stato nulla”. A togliere l’eccesso di zucchero tipico delle circostanze, e a restituire alla pluridecennale amicizia fra Capurro e Costa il sapore delle cose terrene, ci pensa una divagazione del secondo su “Alberghetti e Savoia”. Costa vede con favore l’opera di riqualificazione architettonica ed estetica di questa porzione di lungomare, pur senza entrare nel merito dei protocolli che, svincolando parzialmente le strutture, hanno dato nuovo impulso alla Rapallo di stile liberty. Capurro, invece, nel merito ci vuole entrare eccome. Indica Villa Alberti, che è lì alle sue spalle. Lui – da imprenditore – l’ha presa che aveva ancora una destinazione residenziale e l’ha fatta diventare un albergo. “A Rapallo, invece, hanno sempre fatto il contrario”, tuona.

Poi il tempo di un brindisi, al quale si uniscono – oltre ai citati Tosi e Covre – anche l’ex vice-sindaco Paola Tassara, Silvano Mele e Alessandro Magnasco.

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