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Intervista a Davide Natale, neosegretario regionale Pd

"Oggi abbiamo tante modalità da utilizzare per favorire la discussione e noi dobbiamo utilizzarle per crescere e radicarci"

Parliamo con Davide Natale, neosegretario regionale Pd, appena eletto dall’assemblea a Genova.

Compito di un segretario regionale è essere cerniera tra il nazionale e i territori ma anche mediatore tra la “base” e la classe dirigente. Due sfide che si compenetrano e dalle quali dipende molto del futuro di un partito come il Pd che ha nell’organizzazione uno storico punto di forza, venuto meno negli ultimi anni. Un problema endemico o è una questione di persone?

I militanti sono un tesoro che molto spesso non viene valorizzato. Ogni volta che sono chiamati a fare la loro parte rispondono con una generosità che va oltre ogni aspettativa. Certo in questi anni la partecipazione si è indebolita ma insieme a tutto il gruppo dirigente voglio lavorare per rilanciarla. Per questo ho proposto riunioni periodiche con i circoli e momenti di confronto e di decisione collettiva non soltanto per la scelta dei candidati ai diversi ruoli ma anche per i principali punti programmatici che caratterizzeranno la nostra azione politica. È ovvio che se non c’è coinvolgimento anche la partecipazione cala. Oggi abbiamo tante modalità da utilizzare per favorire la discussione e noi dobbiamo utilizzarle per crescere e radicarci.

Negli ultimi anni il Tigullio ha subito decisioni penalizzanti da parte della Città metropolitana come la gestione unica dei rifiuti. Altra ferita aperta è la perdita del Tribunale a Chiavari. Ha capito perché l’elettorato invece di cambiare strada, magari scegliendo la discontinuità, si è rifugiato nell’astensionismo? In che cosa il suo partito può incidere nelle sfide, elettorali e non, dei prossimi anni?

Sono molte le iniziative che in questi anni sono state assunte per portare al centro del dibattito regionale questo territorio. Grazie all’iniziativa costante in consiglio regionale del collega Luca Garibaldi abbiamo discusso del problema della depurazione delle acque, del dissesto idrogeologico, del Parco di Portofino, dei rifiuti e della sanità. Avere una rappresentanza parlamentare con Valentina Ghio ci permette di fare diventare nazionali alcune problematiche. Bisogna socializzare maggiormente il lavoro coinvolgendo tutti gli eletti nei diversi consigli comunali e tutto il partito, circolo per circolo. La fase costituente che vuole rilanciare la nostra segretaria nazionale Elly Schlein ci può aiutare ad allargare i nostri riferimenti.

La popolazione del Tigullio, come del resto in tutta la Liguria, è composta da una larga fetta di popolazione più avanti con gli anni e dunque più attenta agli argomenti riguardanti l’assistenza sanitaria. Come si muoverà il Pd per tenere alta l’attenzione su questi temi?

Come gruppo consigliare abbiamo commissionato uno studio sulla sanità ligure ed è emerso un quadro raccapricciante: il 5% dei liguri rinuncia a curarsi perché non può permettersi di andare nei centri privati e il 10% spende più di 1000 euro l’anno per visite ed esami. Questa tassa Toti è quella più ingiusta perché non è parametrata al reddito ma alla necessità di cura. Stiamo facendo iniziative su tutto il territorio e dobbiamo riprendere il confronto nelle prossime settimane. La Sanità e il Lavoro sono le basi su cui si deve costruire una società. Stiamo lavorando per una serie di iniziative a difesa della sanità pubblica e siamo molto preoccupati per come verranno realizzate le case di comunità previste dal PNRR. Devono essere il rafforzamento della sanità territoriale e non l’ammodernamento dell’esistente.

Il Pd, nonostante ottimi candidati, ha subito due sconfitte significative a Sestri Levante, roccaforte della sinistra e a Camogli dove il centro destra non governava da quasi mezzo secolo. Alla nuova segreteria il complesso lavoro per recuperare la fiducia degli elettori altalenanti. In che modo il Pd avrebbe potuto fare meglio e da che cosa comincerà visto che già nel 2024 ci sono elezioni comunali in vista?

Come ho detto nella relazione all’assemblea regionale il nostro obiettivo su cui siamo impegnati non sono le elezioni regionali del 2025 ma quelle amministrative del 2024. Per questo ho proposto di fare subito una riunione per capire la situazione e per lanciare delle proposte comuni. Vincere nei comuni aiuterebbe anche a intervenire per migliorare alcune leggi regionali. Pensiamo al parere favorevole (per un voto) nel Consiglio delle Autonomie Locali sulla legge per l’agenzia dei rifiuti o per il Piano Socio Sanitario. Scelte che graveranno su tutto il territorio e che anche dai sindaci del Tigullio sono state approvate. I cittadini sanno che queste amministrazioni sono d’accordo, solo per fare un esempio, sulla fusione tra Asl 4 e Asl 5? In altre parole, cominceremo a spiegare che noi ci muoveremo sempre nell’interesse della collettività e non per fare contenta la parte di riferimento come sta accadendo ora.

 

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