Continua il dibattito sul futuro del parco di Portofino. Da una parte chi ritiene che il parco nazionale ampliato possa portare vantaggi ai Comuni aggregati; più che altro, indubbiamente, di immagine; perché i soldi e i posti di lavoro al momento non sono quantificabili e l’esempio dell’Area marina Protetta non è certo confortante; quanto alle minacciate migliaia di turisti in più, occorre rendersi conto di quanto avviene nelle Cinque Terre dove i residenti sono decisamente contrari alle invasioni festive. Dall’altra parte chi, pur favorevole al parco nazionale, non approva le imposizioni ma punta sulla autonomia dei Comuni per decidere il loro inserimento o meno.
Intanto coordinati dal vicepresidente della Regione Alessandro Piana e da Pierluigi Vinai direttore di Anci Liguria, si susseguono i contatti tra i sindaci dei Comuni nel cui territorio il parco verrebbe esteso. Certo agosto, al massimo di una stagione turistica inattesa e strepitosa anche per i Comuni dell’entroterra, non è il momento migliore per concentrarsi sul problema, pur importante, del parco. Tra i sindaci dei Comuni interessati (a Portofino, Camogli, Santa Margherita Ligure si aggiungerebbero Recco, Avegno, Tribogna, Cicagna, Coreglia Ligure, Zoagli, Rapallo e Chiavari) solo Camogli sembra decisamente favorevole al parco nazionale allargato; il suo sindaco, Francesco Olivari, potrebbe aspirare, proposto dal Pd, a diventare presidente del Parco Nazionale.
Torna però alla ribalta quanto a suo tempo anticipato da Levante News, un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Lazio; a ricorrere la maggioranza dei Comuni e forse la Regione Liguria. La decisione dovrebbe arrivare ai primi di settembre. Sempre che non intervenga un accordo col ministero.