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Opinioni, il cacciatore che contesta i politici

Portofino: “Parco allargato a 11 Comuni? Io urlo il mio no”

Parco nazionale di Portofino

Da Pino Lanata

…e continua la telenovela, ma forse non è una telenovela: è una tragedia con vittima la libertà compresa quella di “caccia” e di essere “cacciatore” in casa propria.

Tre persone e preciso solo tre, di un organismo locale/regionale hanno il potere di annullare un D.M. del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica del Governo Nazionale. Stranezze della burocrazia italiana.

Io non sono esperto di sentenze e ricorsi; prendo atto che oggi, ancora una volta, è esaltata, al massimo livello, la cultura del divieto per imporre una tutela e difesa dell’ambiente, tutta da dimostrare.

Parco Grande Nazionale (11 Comuni) significa, in pratica, imporre  subito,solo e soltanto tanti divieti su un territorio totalmente  antropizzato,  dove tutto quello che c’era da tutelare è già abbondantemente protetto da piani urbanistici/paesaggistici vari. L’abusivismo è tutt’altra cosa.

Caccia è legalità; bracconaggio è tutt’altro…ma le solite colorate brigate anticaccia non lo dicono mai; vogliono il parco solo per vietare subito la caccia poi per il resto si vedrà; questa è la democrazia imperante!

Parco significa assoggettare i territori ai voleri del Comitato di gestione, nominato e non eletto, che amministra di fatto territori espropriati ai cittadini e ai Comuni stessi. Nel Parco fai solo quello che decide il Comitato!!! Punto e basta.

Oggi Parco Nazionale grande di Portofino (ma sarebbe ora di togliere il nome Portofino) significa premiare solo i pochi che si credono depositari di verità assolute, che non accettano dialogo con i veri cacciatori, che si propongono a difensori di un ambiente naturale che non esiste più e che non ritornerà. Sogni solo sogni, e promesse di  soldi tanti soldi. Questa è la realtà; tutto il resto non conta nulla.

Pochi vogliono un impossibile ritorno al passato, pochi vogliono il ritorno all’agricoltura “di sopravvivenza”; pochi vogliono la morte della caccia ma, pur essendo minoranza,  sanno manipolare bene l’informazione. Ieri e oggi intere pagine dei quotidiani cartacei e on-line dedicate al Parco di Portofino, ma  solo le  voci favorevoli, qualche riga a fondo pagina per i non allineati.

Ripeto da sempre : caccia è libertà nel rispetto delle leggi; cacciare non è distruggere l’ambiente; è l’ambiente   alterato dai “palazzinari” che ha fatto quasi estinguere caccia e cacciatori.

Sotto sotto i nuovi o soliti Sansa, Valentina Ghio, Luca Garibaldi, Davide Grillo, Isabella De Benedetti , ecc.ecc. sono  democratici a parole ma liberticidi e assolutisti, che in nome dell’ambientalismo vogliono imporre sempre e comunque divieti, per un nuovo modello di gestione del territorio da attuarsi però lontano “da casa loro”.

Parco SI da Portofino a Chiavari a Zoagli a Cicagna a Coreglia ma NO a Rapallo, no in Val Graveglia o Val Gromolo o Val Petronio o Punta Manara o Valle Grande…  loro territori di “caccia al voto”.

Purtroppo ormai a un vecchio, stanco, deluso cacciatore convinto come me non resta altro che sperare nella giustizia divina perché quella terrena è in grado solo di far affermare  onestamente al Presidente (?) provvisorio del Parco Grande Prof. Francesco Faccini: la situazione è talmente confusa che non saprei cosa dire.

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