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Applausi a laura repetto che ricorda le sue radici istriane

Rapallo: pochi giovani e molti candidati al “25 aprile” pre-elettorale

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E’ un sole tiepido quello che scalda Rapallo all’alba del 25 aprile. Il corteo fende così una città che brulica di gente. Complice il mercato, ma soprattutto la previsione di un lungo Ponte che rende l’aria particolarmente frizzante. Ai giardini dei partigiani si accalcano un centinaio di persone. Pochissimi i giovani. Qualcuno si avvicina alle autorità e sottolinea ad alta voce che le scuole non vengono mai coinvolte nelle celebrazioni.

I protagonisti della prossima tornata elettorale, invece, sono presenti: c’è Armando Ezio Capurro, con Giorgio Costa e Roberto Tosi; c’è Andrea Carannante, col fazzoletto rosso d’ordinanza; c’è anche Francesco Angiolani, ma con la divisa della banda. E c’è Elisabetta Ricci, che insieme a tutta la maggioranza si schiera a fianco dell’oratrice, Laura Repetto, docente di Lettere alle superiori e consigliere della città metropolitana. Ci sono alcuni rappresentanti di Fratelli d’Italia: il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha ribadito nel corso della mattinata la sua “avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari”. Basterà a spegnere le tradizionali polemiche sul rapporto fra la Destra e la Festa della Liberazione? Sicuramente no.

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C’è chi, habitué della manifestazione, vede molti visi nuovi e suggerisce che le elezioni sono galeotte. Ma si tratta di osservazioni bonarie. Il clima è armonioso e piacevole, segno che Rapallo ha più voglia di sentirsi comunità che di alimentare le proprie divisioni interne. Repetto si addentra nel significato della ricorrenza, soprattutto in una provincia che è medaglia d’oro al valore civile e ha pagato un tributo altissimo all’occupazione nazifascista. Il 25 aprile segna un prima e un dopo: a tracciare la linea di confine, l’insopportabile sentimento della paura. Di parlare, di esporsi, di venire marchiati. Nel corso dell’orazione c’è anche un applauso non rituale e particolarmente significativo: scatta quando la Repetto, “metà ligure e metà istriana”, ricorda di essere figlia dell’esodo giuliano-dalmata.

Poi la manifestazione si scioglie: pacche sulla spalla, sorrisi e strette di mano fanno dimenticare, almeno per un attimo, che fra pochi giorni partirà ufficialmente la caccia al voto.

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