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Portofino: scoppia la tunnelfobia, a rischio il futuro del borgo

Sì a un tunnel che colleghi Paraggi a piazza Libertà a Portofino. Non in vista di un’altra mareggiata che faccia crollare la 227 (per evitarlo basterebbe rafforzare il litorale anche con una più economica diga soffolta) ma per rendere sicuro l’accesso carrozzabile a Portofino, là dove l’attuale carreggiata è strettissima (ricordiamo che una ragazza subì l’amputazione di una gamba stritolata da un bus contro un muro). Nello stesso tempo pedonalizzare quel tratto di 227 riservandolo a pedoni e ciclisti.

Stop, fermatevi qui. Moltiplicare i tunnel prevedendone tre, come sostiene il sindaco di Genova e metropolitano Marco Bucci, significa non fare nulla o causare danni. Ipotizzare un tunnel che colleghi lo svincolo della A-12 di Rapallo a Portofino (sia pure diviso in tre tratte), significa porre a rischio il turismo del Borgo; renderlo una bolgia. Per quanto ci siano zone che necessitino di soluzioni alternative: come il lungomare di Santa Margherita Ligure tra la rotatoria e il  Circomare dove si dovrebbe limitare almeno il transito ai soli veicoli non inquinanti); o Rapallo appesantita dal traffico diretto in altri Comuni.

Tunnel sì; previsione anche di un piano per l’utilizzo della puddinga eventualmente estratta. No ad un autosilo per mimetizzare la bocca del tunnel (assurdo); meglio il posteggio interrato sotto piazza della Libertà per ospitare mezzi di residenti, di chi lavora nel borgo, taxi e bus di linea. Occorre ricordare che a Portofino i turisti arrivano a piedi, in battello, navi da crociera e barche. Tutti concorrono a “fare il pieno”. Quanto alla cadenza dei bus che collegano Santa Margherita a Portofino, un lettore ci chiede: “Partono ogni mezz’ora anziché ogni quarto d’ora per consentire ai passeggeri di bere il caffè a Santa?”. (m.m.)