Dall’Associazione Impegno Comune
Abbiamo appreso con molto interesse il resoconto fatto dall’Assessore Ratto in merito alle attività commerciali chiavaresi, i numeri sono numeri ma come spesso accade possono avere diverse letture. In questo caso l’Assessore interpreta i dati in maniera errata. Vengono considerate attività commerciali anche gli appartamenti ad uso turistico ma, mi aspetto, che l’Assessore conosca benissimo la legislazione in materia in quanto chi ha un AAUT (Appartamenti Ammobiliati ad Uso Turistico) sta facendo, nella maggior parte dei casi, locazione in forma non imprenditoriale ed Il passaggio alla forma imprenditoriale presuppone la cancellazione dell’AAUT e la presentazione di una nuova segnalazione, ad esempio, come gestione di CAV, questo vuol dire che non possono essere messe sullo stesso piano di un Bar o di un negozio che hanno una Partita IVA, al netto di questo, rivedendo i numeri, credo che dovrebbe riconsiderare le sue valutazioni sulla crescita del commercio.
È evidente che la città di Chiavari sta affrontando una crisi nel settore commerciale, come dimostrano chiaramente le serrande abbassate nel centro cittadino e il costante avvicendarsi di aperture e chiusure di attività. Questi segnali tangibili riflettono una profonda difficoltà che il settore sta attraversando.
Se da una parte l’Assessore al Commercio gioisce per questo dato, l’Assessora Canepa (Servizi Sociali), dovrebbe preoccuparsi e anche molto. Il reperimento di spazi abitativi a Chiavari è diventato una sfida sempre più pressante per giovani, famiglie e cittadini di tutte le categorie. Questa problematica, se da un lato è influenzata da fattori nazionali che non tutelano adeguatamente i proprietari di casa, dall’altro è amplificata dal continuo aumento
degli Affitti ad Uso Turistico (AAUT). Questa tendenza sta rendendo Chiavari sempre meno attrattiva per le famiglie, minando la sua stabilità economica e sociale.
La città di Chiavari, tradizionalmente dipendente dal turismo estivo, si trova ad affrontare una prospettiva poco confortante per i futuri inverni. La diminuzione delle famiglie residenti potrebbe portare ad una riduzione del tessuto commerciale, dei ricavi fiscali e dei servizi pubblici disponibili, con conseguenze dirette sulla qualità della vita dei residenti.
La situazione è resa ancora più critica dalla discrepanza tra l’offerta e la domanda di alloggi. Nonostante a Chiavari ci siano circa 19.000 abitazioni, ben 6.000 risultano essere non abitate. Questo evidenzia un problema di sottoutilizzo delle risorse abitative, che richiede un intervento urgente e mirato.
Alcuni comuni hanno affrontato con successo problemi simili attraverso politiche di incentivazione agli affitti a giovani coppie e altre categorie di cittadini. Ad esempio, comuni come Bologna e Torino hanno implementato programmi di sostegno finanziario per l’affitto di immobili a prezzi accessibili, garantendo così una maggiore stabilità abitativa alle famiglie e ai giovani in cerca di alloggio.
Impegno Comune si impegna a sollevare questa critica situazione e a promuovere soluzioni concrete per affrontare il problema del reperimento di spazi abitativi a Chiavari. È necessario un approccio integrato che coinvolga sia le istituzioni locali che i privati, al fine di garantire a tutti i cittadini la possibilità di accedere ad alloggi dignitosi e sostenibili.
Servono incentivi al commercio e non solo manifestazioni utili ai selfie da postare sui social.
