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Levanto: “Del Bello, più commissario prefettizio che sindaco”

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Da Olivia Canzio, consigliera comunale di Rifondazione Comunista

Nel richiedere nuovamente l’intervento dell’assessore regionale durante la seduta consiliare dedicata al San Nicolò, col quale dovremmo anche siglare un protocollo per il futuro della struttura, leggo dalle colonne del Secolo la lezione del Sindaco sulle trasformazioni subite dalla Sanità negli ultimi 32 anni.
I lavori di ristrutturazione che dovrebbero partire a maggio, che sono già costati lo smistamento degli anziani della RSA in strutture lontane, l’incertezza lavorativa per molti dipendenti delle cooperative e che comporteranno disguidi per lo spostamento di uffici e ambulatori per non si sa quanto tempo, devono garantirci la restituzione della struttura sotto la regia pubblica e alle attuali condizioni: vorrei ricordare che far chiudere Cure Intermedie nel silenzio più totale giustificando con la battuta in sede consiliare che “prima a Levanto nascevano anche i bambini” dimostra la confusione del Sindaco e la mancata presa d’atto che le Cure Intermedie fossero ormai il minimo accettabile.
Siamo sicuri che questi lavori non siano strumentali a una riorganizzazione peggiorativa? Forse mantenere gli attuali servizi senza lavori sarebbe stato meno dannoso in un’ottica futura? Il 118 può essere una proposta da fare alla Regione?

In tanti anni non c’è stato un assessore regionale che si sia sottratto al confronto con le amministrazioni comunali che si sono succedute: non capisco perché il Sindaco non ne ritenga fondamentale la partecipazione in Consiglio Comunale.
Dalla lezione di Del Bello sulla legge del 1992 apprendo quindi che in tutti questi anni i Sindaci che hanno manifestato e combattuto la politica regionale di progressivo smantellamento del San Nicolò fossero dei dilettanti: meno male che è arrivato Del Bello, che tratta la situazione San Nicolò – dove occorrono trasparenza e competenza – come tratta le sagre (di cui è professionista), a chiudere definitivamente quel che rimaneva.

Prendiamo definitivamente atto che a Levanto non abbiamo un Sindaco ma un commissario prefettizio con deroga a dare i contributi.

 

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