Chiavari: via Entella, "Sì a nuovi spazi culturali ma la strada deve rinascere" - LevanteNews
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La proposta di una biblioteca civica

Chiavari: via Entella, “Sì a nuovi spazi culturali ma la strada deve rinascere”

Con il futuro acquisto del teatro Cantero da parte del comune – si tratta ormai soltanto di aspettare che siano disponibili i fondi regionali -, l’amministrazione chiavarese ha prospettato in piazza Matteotti la nascita di un polo culturale diffuso, costituito, oltre che dal Cantero, da Palazzo Rocca con il retrostante parco Villa Rocca, dall’Auditorium San Francesco e dall’ex Farmacia dei Frati, attualmente in ristrutturazione. Nuovi spazi di cultura e intrattenimento si verrebbero così a creare, portando persone e introiti in tutte le aree circostanti. Una di queste è sicuramente Via Entella, che sfocia proprio in piazza Matteotti, da anni purtroppo, come abbiamo già scritto, abbandonata a se stessa e afflitta dalla chiusura negli anni di tantissime attività commerciali. Le serrande abbassate costituiscono la caratteristica che balza subito agli occhi. L’opinione generale degli esercenti della strada consiste in un’accoglienza positiva del “centro culturale diffuso” di cui il sindaco ha parlato in diverse occasioni a proposito dell’auspicata riapertura del teatro cittadino; i negozianti di via Entella tuttavia insistono affinché il comune adotti azioni utili a far rinascere la strada, risolvendo le problematiche.

Una di essi è Elide Giarda, titolare dell’attività “Compro oro” al civico 53: “Speriamo che la ristrutturazione e la conseguente riapertura del Cantero possa portare anche qui da noi gente, grazie a spettacoli che interessino un pubblico di tutte le età, compresi i giovani che a Chiavari non trovano nulla quanto ad offerte ricreative. Dei lavori all’ex Farmacia dei Frati non so nulla – ammette -, posso dire che il parco botanico di Villa Rocca è molto apprezzato da mio nipote: le maestre lo portano spesso dopo i corsi in piscina. Circa via Entella, la zona già prima del Covid – che ha lasciato una situazione di grave disagio – ha iniziato a morire: i negozi chiudono, soprattutto per via degli affitti esosi. Quello che io chiederei sono canoni equi per entrambe le parti, perché l’affitto non è l’unica spesa per chi gestisce un’attività commerciale, e l’obbligo stabilito dal comune di ristrutturazione. Anche tra i commercianti c’è chi non riesce ad arrivare a fine mese. Bisogna intervenire”.

Ravvisa le stesse criticità anche Massimiliano Sandri, cotitolare del laboratorio “Esperti in orologeria”, da quindici anni in via Entella. Se apprezza la riapertura del Teatro, “tenerlo chiuso era un vero peccato, avere un nuovo spazio vivo è certamente utile per la città”, per quanto riguarda gli effetti sulla via, è dubbioso su quanto possa concretamente giovare: “si tratta di una via molto lunga, siamo una ventina tra attività aperte, accanto alle quali ci sono almeno trecento locali chiusi. Fortunatamente è una strada di passaggio, non chiusa al traffico come il Carruggio. Le priorità sono la pulizia, investimenti che portino ad aprire nuove attività, diverse da parrucchieri e agenzie immobiliari di cui via Entella è piena. Occorrerebbe ridare vita alla strada, non si può avere una bellissima passeggiata mare e poi vie spente coma la nostra o via Rivarola. È un pessimo biglietto da visita di fronte al turista”.

Molto soddisfatta della rinascita di un nuovo polo culturale la cotitolare del ristorante “La Caracca”, Michela Casaretto: “Sarebbe una cosa bellissima riportare in auge il Cantero, è un vero peccato che un gioiello simile sia stato chiuso per anni. Ben venga tutto quello che viene fatta per rendere viva Chiavari, penso anche ai tanti palazzi storici che abbiamo, a cominciare proprio da Palazzo Rocca. Credo e spero che anche via Entella sarebbe coinvolta positivamente, perché c’è bisogno di novità”. Dello stesso parere Stefania Toscana, titolare di “Cherie”- sartoria per bambino, a parere della quale “Tutto ciò che può portare positività alla città sia in termini di cultura che di avvenimenti giova ai commercianti. Spero che faccia da volano per la riapertura nella nostra strada di nuovi negozi: tanti hanno già aperto, altri sono in via di ristrutturazione”, così come il responsabile dell’enoteca “The best drink”, Roberto Spiga: “La nostra opinione è positiva. Confidiamo in un futuro roseo per via Entella, strada storica e parte del centro cittadino, essendo parallela a via Vittorio Veneto. Speriamo l’apertura di un nuovo polo culturale vicino a noi possa portare più affari. Da parte nostra appoggiamo questa iniziativa, cercando di migliorare il servizio offerto ai turisti, che attualmente a nostro parere è sottopotenziato”.

Particolarmente sensibile alla cultura è Oscar Piaggiarella, titolare del negozio di musica “Feeling Blue” (per quindici anni sito a Rupinaro) e promotore turistico-culturale per quasi venticinque anni: “Auspico con il cuore che Chiavari si doti di un nuovo e attivo polo culturale, soprattutto perché viviamo un momento storico in cui c’è bisogno di cultura, quindi di centri e associazioni culturali, considerato il dilagare sempre più forte dell’ignoranza, come testimoniano le cronache di ogni giorno. La nostra società ha perso il senso dell’equilibrio, di fronte a questo individuo nella cultura l’unica arma di riscatto che abbiamo”.

Una proposta concreta viene invece da Ezio De Vincenzi, socio e volontario di Zucchero Amaro, realtà di commercio equo e solidale che in via Entella ha un ampio negozio. “Sarebbe importante che il nuovo polo culturale si dotasse di una biblioteca civica comunale, assente a Chiavari, se si esclude la biblioteca della Società Economica, dove la maggior parte dei volumi è costituita da testi antichi – sottolinea De Vincenzi-. Uno spazio che offra un servizio di prestito, con una sala di lettura, utilizzabile anche per proiezioni audiovisive, e un bar all’interno, è fondamentale. Un polo contenente 1300 posti dovrebbe comprendere anche una biblioteca. In una città di 27mila abitanti non può mancare. Accanto a questa considerazione, valuto più che positivamente la riapertura di un teatro che serva tutto il Tigullio”.