Sori: "Vite non calcolate", il film sul Boschetto di Cornigliano in proiezione all' 'Enzo Costa' - LevanteNews
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Di ermanno cavazzoni e sergio maifredi

Sori: “Vite non calcolate”, il film sul Boschetto di Cornigliano in proiezione all’ ‘Enzo Costa’

Generico gennaio 2024

Dall’ufficio stampa di Teatro Pubblico Ligure

TEATRO PUBBLICO LIGURE
Direzione artistica Sergio Maifredi

CINEMA ENZO COSTA
(Sori – Genova, via Combattenti Alleati 4., tel. 0185 700681)

Giovedì 18 gennaio 2024, ore 21
In occasione del convegno “Il mio teatro è una città 2024”
proiezione del film
VITE NON CALCOLATE
Di Ermanno Cavazzoni e Sergio Maifredi
Ideato da Sergio Maifredi
Racconto di Ermanno Cavazzoni
Musiche di Michele Sganga
Direttore fotografie, montaggio e suono Ruggiero Torre
Con Ermanno Cavazzoni
Con l’amichevole partecipazione di Maddalena Crippa
Con gli ospiti dell’Abbazia di San Nicolò del Boschetto di Genova

Produzione Teatro Pubblico Ligure/Sergio Maifredi
Realizzato con il sostegno della Città di Genova
(Italia 2023, 52’)

Ingresso libero su prenotazione info@teatropubblicoligure.it / cell. 3482624922

Il film “Vite non calcolate” di Ermanno Cavazzoni e Sergio Maifredi giovedì 18 gennaio 2024 alle ore 21 sarà proiettato al Cinema Enzo Costa di Sori (via Alleati Combattenti 4), in provincia di Genova, in occasione del convegno nazionale “Il mio teatro è una città 2024”, dedicato in questa quarta edizione al tema “In teatro in comune. Nuove funzioni e modalità di gestione nei teatri comunali”, coordinato da Oliviero Ponte di Pino e in programma a Sori durante la giornata. Al convegno, ideato e prodotto da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure in collaborazione con l’Associazione ATeatro ATS, partecipano i rappresentanti di 30 comuni italiani con una testimonianza dall’Europa. La proiezione è aperta al pubblico ma è consigliata la prenotazione alla mail info@teatropubblicoligure.it o al cellulare 348 2624922.

“Vite non calcolate”, girato a Genova e prodotto da Teatro Pubblico Ligure con il contributo del Comune di Genova, racconta una città invisibile quella degli abitanti dell’Abbazia del Boschetto di Cornigliano. È stato ideato da Sergio Maifredi che lo ha diretto insieme a Ermanno Cavazzoni, autore del racconto e interprete principale. Le musiche originali del film sono composte da Michele Sganga (Lumi Edizioni Musicali). L’opera comprende il cameo di Maddalena Crippa che recita “Una vita all’istante” di Wisława Szymborska nella traduzione di Pietro Marchesani edita da Adelphi, su gentile concessione dell’editore. Gli interpreti del film, oltre a Cavazzoni, sono Rodica Avram, Francesco Benazzo, Franco Biolcati, Ruja Marghita Jurj. Abdessamad Lasfar, Fatjon Kanapari, Marco Pirotta, Pietro Puggioni, James Adei “Jimmy” Roko, Giovanni Battista Tonini, Jessica Pastorino, Patrizia Parodi e Paolo Muran. Dopo una prima proiezione al Biografilm Festival di Bologna, è stato presentato in occasione dell’80esima Mostra d’Arte Cinematografica de La Biennale di Venezia, presso il Venice Production Bridge Meeting Space all’Excelsior Hotel del Lido di Venezia e lo scorso dicembre al cinema Sivori di Genova.

«L’idea di “Vite non calcolate” è nata due anni fa – racconta il regista Sergio Maifredi -quando il Comune di Genova mi ha invitato a visitare l’Abbazia del Boschetto, un vero gioiello medievale nel cuore della Val Polcevera, ma situata in un contesto industriale e desolato. Da quella visita, dopo aver conosciuto e lavorato con gli ospiti del centro di accoglienza e grazie anche a Marco Pirotta, ingegnere laico che dirige la struttura con uno spirito simile a quello di Don Orione, è nato poi uno spettacolo teatrale, “La città invisibile”». Sono proprio le vite invisibili degli ospiti del centro di accoglienza che hanno ispirato Sergio Maifredi alla realizzazione del film, in cui ha coinvolto anche Ermanno Cavazzoni, scrittore emiliano e sceneggiatore di Federico Fellini per “La voce della luna”.
Con Vite non Calcolate Maifredi e Cavazzoni raccontano la vita di chi al Boschetto viene accolto, transita o si rimette in piedi. «All’Abbazia del Boschetto – continua Maifredi – vivono diversi tipi di persone: c’è l’ingegnere che ha perso il lavoro, l’anziana che si è giocata i risparmi, la famiglia rom, il carabiniere in pensione. È la stessa stratificazione che si trova in una città o in un palazzo. Il Boschetto è abitato da persone a cui le cose sono andate storte, ma non avevano una famiglia o una “rete” che potesse aiutarli. Per alcuni è un luogo di ripartenza, una zona di transito per rimettersi in piedi, per altri, invece, la ripartenza non arriva mai e restano lì per la vita. Al Boschetto si viene accolti e viene data una stanza pagando una quota mensile, nessuno chiede altro se non le regole di educazione della vita in comune, non ci sono obblighi o controlli. Le relazioni che si creano sono spontanee e nate dal fatto di vivere una realtà simile e trovare aiuto reciproco».

Ermanno Cavazzoni, protagonista e voce narrante, veste i panni di un ex professore che non trova più motivo di stare al mondo. Prende un treno e si trova a Genova, sulla riva di un gelido mare invernale. Passa sotto il nuovo Ponte San Giorgio che ha sostituito il Ponte Morandi crollato, finisce in un’antica abbazia che ospita i disperati senzacasa, il Boschetto. In attesa del direttore per essere accolto, gira tra i chiostri rimuginando sulla vita: è scritta fin dalla nascita o è tutto un caso fortuito? E incontra via via gli ospiti, parcheggiati lì, in un limbo che accoglie e non giudica; gli raccontano i loro casi: un carabiniere, una contessa, un ferroviere, un mozzo di nave; un’umanità intera, nella sua variopinta diversità, come nel retropalco del teatro del mondo. Esce rimarginato, come fosse estate, per vivere quel che gli resta.

Generico gennaio 2024
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