Chiavari: opposizioni in Consiglio:"Tante parole, pochi fatti. Nessuna opera conclusa" - LevanteNews
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Un anno di amministrazione messuti

Chiavari: opposizioni in Consiglio:”Tante parole, pochi fatti. Nessuna opera conclusa”

“Oggi la minoranza è compatta, ognuno è leader del suo gruppo ma sugli argomenti importanti fanno squadra”. Queste parole di Nicola Orecchia racchiudono il significato della conferenza stampa che tutta l’opposizione in Consiglio comunale ha convocato oggi al Caffè delle Carrozze per stilare un bilancio di un anno di amministrazione a guida Messuti. Accanto a Orecchia (“Chiavari con te!”), presenti quindi i consiglieri Silvia Garibaldi (“Liberali e Riformisti”), Mirko Bettoli, Antonio Bertani(“Ora il futuro”), Alessandro Calcagno (“Vola Chiavari”) e Giovanni Giardini (“Cambia con me”).

“Il nostro giudizio è negativo. Tante parole e pochi fatti. Riscontriamo interventi a spot senza visione d’insieme; poca collaborazione con gli enti, all’opposto litigiosità, anche con i cittadini come nel caso dello scolmatore sul Rupinaro. Io mi concentrerò sul caso Cantero, punto di riferimento di Chiavari e luogo del cuore ma ancora chiuso dopo sei anni – prosegue Orecchia -. Abbiamo presentato mozione un anno fa con Giardini e abbiamo ricevuto solo parole: prima è stata fatta la perizia da parte di un privato, poi dall’Agenzia delle Entrate. Il risultato una duplicazione di spesa, che dà l’idea di come viene gestito il denaro pubblico. Il Comune ha proposto l’acquisto da parte di fondazione, ad oggi di questo percorso si sono perse le tracce. È singolare che ci sia un odg presentato il 24 febbraio con cui la maggioranza impegna la maggioranza stessa a riaprire il teatro. Non è chiaro da quali opere pubbliche le risorse risorse verranno stornate. L’amministrazione non ha ancora chiarito se la proprietà è disposta a vendere alla fondazione”.

Silvia Garibaldi pone invece attenzione sulla “sciagura del depuratore”, come la definisce. “Sciagura è un depuratore in Colmata e un depuratore che servirà 340 mila abitanti. Avrà esiti disastrosi sulla vivibilità – per cinque anni non avremo parcheggi che sono vitali per economia del comprensorio. Significherà cinque anni di paralisi del traffico e cantieri lungo la direttrice da Carasco a Chiavari e la passeggiata a mare, il fronte mare verrà funestato da secco residuo e odori, e sarà funestato anche Preli, tanto caro all’amministrazione. Ci si domanda come si concilieranno i lavori al Lido e i lavori di Colmata. Avremo un camino in mezzo al porto, anziché blu la bandiera sarà marrone. Il depuratore va fatto ma dove e come? Sicuramente una soluzione si avrebbe se ci facessero piccoli depuratori a Lavagna, a Chiavari occorrerebbe minor tempo. Anche le squadre sportive che utilizzano i campi di Colmata vedrebbero uno stop per cinque anni. Credo che i cittadini non siamo ancora consci e spero che quando lo saranno non sia troppo tardi.”

Per il suo intervento, Alessandro Calcagno prende spunto da intervento di Colmata che inciderà su realtà sportive: “ Il comune ha sempre sbandierato le vittorie sportive. Ora ci troviamo di fronte al problema della gestione dello stadio Comunale, perché il Comune non riesce a dare una soluzione di continuità alla gestione dello stadio rispondendo a richieste di Virtus Entella, più grande azienda sportiva a Chiavari e fiore all’occhiello fuori regione e fuori d’Italia. La società dell’Entella ha impugnato il bando; le due ipotesi sono: una vincerà un’altra società con l’Entella a giocare in casa, l’altra ipotesi è che sia il Comune a gestirlo. Questo comporterà oneri che graveranno sui cittadini, considerati i costi che affronta ora l’Entella di 270 mila euro annui. Lo stadio è inoltre una struttura vetusta che ha necessità di continui interventi. Il comune dovrà affrontare rischi, stipulare polizie assicurative quindi ci sarà un aumento di costi per la cittadinanza. Deve essere trovata una soluzione per la città di Chiavari perché l’Entella è un patrimonio della città e non solo della famiglia Gozzi. Altrimenti il consigliere Dagnino dovrà rimettere la delega”.

“Condivido tutte critiche fatte dai colleghi di minoranza. Io incentro il mio discorso sul tema delle scuole a Chiavari, partendo da quello degli asili nido pubblici – dichiara Antonio Bertani -. Secondo gli ultimi dati circa settanta bambini rimangono esclusi ed è un fatto ancora più grave perché il comune avrebbe potuto fare ricorso a fondi Pnrr per realizzare nuove strutture o ristrutturare quelle esistenti. Il termine per presentare questo tipo di progetti è scaduto e l’amministrazione non ha voluto agire. Altro punto è la carenza di spazi al Comprensivo I, istituto che chiede da anni nuovi spazi, esigenze a cui l’amministrazione non ha mai risposto tranne quando decise di prendere in affitto spazi all’Istituto Gianelli. La scelta è di tipo politico, noi come minoranza abbiamo chiesto di portare avanti il contratto fino al 2026 , quando sarà completato il nuovo edificio delle Mazzini. Altro teme è la forte carenza di spazio per le attività extrascolastiche: l’amministrazione dovrebbe mettere a disposizione spazi a questo scopo. Di questo non si vede nulla. Sarebbe un servizio pubblico eccellente per alunni e famiglie. Il tema del polo scolastico in Colmata dipende da Città Metropolitana, va detto però che il progetto non tiene conto che in quell’area sarà costruito il depuratore, non c’è nessuno studio di compatibilità. Da tempo il gruppo “Avanti Chiavari” sui social millanta soluzioni per la scuola, invece non si vede nulla di concreto. Sono contento di vedere minoranza unita sui grandi temi”, conclude Bertani.

Giovanni Giardini si è concentrato sulla ristrutturazione della Piscina del.Lido: “Penso che tutti i chiavaresi siano d’accordo a portarne avanti la ristrutturazione. Nel 2016 la Lido Group presentò un progetto avveniristico di piscina scoperta in estate e coperta in inverno (cosiddetta piscina telescopica). Il comune ha approvato invece un altro progetto, di piscina scoperta tutto l’anno, che ospiterà 250 persone e competizioni nazionali invece che sovranazionali come era stato promesso. L’amministrazione non ha avuto né le forze né la volontà di portare avanti un vero progetto migliorativo”.

Bettoli: A chiusura di questa conferenza che ci vede ognuno nella proprie autonomia ma come squadra nelle conclusioni, posso dire chiaramente che l’amministrazione agisce senza dialogare con le realtà limitrofe. Le piste ciclabili realizzate impattano sugli incroci, sul percorso dei marciapiedi. Occorreva invece una progettualità di mobilità sostenibile. Basta vedere incidenti in via Parma e a Sampierdicanne. C’è bisogno di un Piano del Traffico, ma per fare questo ci si deve confrontare con i comuni limitrofi, e il comune non è in grado come dimostra la vicenda del capolinea Amt. Chiudo con tema di abbattimento delle barriere architettoniche: le criticità evidenziate un anno fa sono rimaste inalterate un anno dopo. Nel complesso, le opere iniziate non sono ancora concluse”.

“La commissione del Tribunale ha reso idea di come i singoli consiglieri non abbiano autonomia”, dicono in coro le opposizioni.