Chiavari: "Dalla mancanza di pediatri alle elezioni comunali" - LevanteNews
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Politica

Chiavari: “Dalla mancanza di pediatri alle elezioni comunali”

Generico maggio 2023

Da Luca Garibaldi, consigliere e capogruppo Partito Democratico in Regione Liguria                                                                                                                                                                                                                            Ciao,
venerdì scorso è arrivata a Spezia, per la seconda volta nel giro di quattro mesi, la nave umanitaria Geo Barents, con 336 persone a bordo, tra cui 52 donne e 80 minori, inviata dalla Sicilia nel nord Italia dal Governo, costringendo equipaggio e naufraghi a tre giorni di viaggio supplementari, dopo le operazioni di salvataggio.

Come sempre La Spezia ha messo in campo le migliori energie di accoglienza: volontari, solidarietà, la rete organizzata della protezione civile per accogliere centinaia di persone, visitarle, curarle, dare loro cibo e coperte e un tetto dove dormire in attesa delle procedure di riconoscimento e di accoglienza.

La scelta disumana di imporre tragitti lunghissimi alle navi ONG e a persone che hanno rischiato la vita in mare è guidata da mere ragioni di calcolo politico, di cinismo e disumanità. Una destra che nelle stesse ore votava il cosiddetto Decreto Cutro, che dà risposte sempre più criminalizzanti al tema dell’immigrazione: la rimozione della protezione speciale, l’aumento dei centri di rimpatrio, un modello di deterrenza che contrasta anche con la Costituzione e con il rispetto dei diritti di protezione internazionale.

Una figuraccia, l’ennesima, anche nei confronti degli altri Paesi Europei che leggono, forse anche meglio di noi, la deriva in atto, simbolicamente sancita dal rapporto di Meloni con i Conservatori Inglesi e il nuovo Premier Sunak, stretto poche settimane fa, proprio sul tema della difesa e dei migranti, in uno Stato che sta adottando pericolose politiche in tal senso: dall’arresto all’espulsione di qualsiasi soggetto entrato irregolarmente ai trasferimenti forzati (o meglio deportazioni) in Ruanda per i richiedenti asilo che arrivano nel Regno Unito. Pratiche che la Presidente del Consiglio Meloni ha elogiato pubblicamente, e che, con le ultime azioni, rischia di importare anche nel nostro Paese.

POCHE NASCITE E POCHI PEDIATRI IN LIGURIA
La Fondazione Gimbe ci ha presentato pochi giorni fa un quadro della Liguria preoccupante per quanto riguarda la situazione dei pediatri.

Il Ministero della salute fissa un tetto massimo per garantire la giusta e corretta assistenza ai pazienti: ipotizzando una media di 800 assistiti per medico, che è il tetto massimo possibile, nella nostra regione mancano 20 pediatri.
In Liguria infatti la media di assistiti per pediatra è pari a 898 pazienti, superiore alla media nazionale, 896, e ampiamente al di sopra del massimale senza deroghe di 800.

La regola è che i pediatri vengono inseriti nel sistema sanitario nazionale dopo che le singole regioni abbiano identificato le zone più critiche, quindi quelle carenti.

In Liguria ci troviamo nella paradossale situazione di avere un preoccupante calo demografico, pochissimi nuovi nati, e nello stesso tempo di non avere sufficienti pediatri per tutti: un evidente problema di programmazione regionale che ci si trascina da tempo

IN PIAZZA CON GLI OPERATORI SANITARI PER CHIEDERE PROTEZIONE E SICUREZZA VERSO CHI SI PRENDE CURA DELLE PERSONE

Giovedì scorso sono stato in piazza insieme al personale sanitario per la fiaccolata contro la violenza negli ospedali.

Un tema molto complesso, una emergenza nazionale come si è visto negli ultimi fatti di cronaca: la crescente violenza nei confronti degli operatori socio sanitari sta assumento numeri spaventosi e servono azioni concrete.

A novembre scorso il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la mia proposta di protocolli d’intesa e formazione per la sicurezza nei pronto soccorso liguri, ma a pochi mesi di distanza, poco è stato fatto: in. una interrogazione in Consiglio regionale, l’Assessore Gratarola si era limitato esclusivamente ad elencare i posti di guardia in alcuni distretti che però non figurano coperti nelle 24 ore.

Solo nel 2022 sono stati 500 i casi di violenza nei confronti di infermieri e medici, è una vera e propria emergenza che Regione Liguria deve affrontare, in accordo con le sigle sindacali, i lavoratori e la polizia.

EMERGENZA SICCITÀ. I DATI LIGURI E LA NECESSITÀ DI UNA STRATEGIA IDRICA REGIONALE

Nelle Commissioni Ambiente e Agricoltura abbiamo richiesto, su proposta mia e di tutto il gruppo PD, una serie di audizioni per avere il quadro dell’emergenza idrica nella nostra regione e per conoscere le proposte e le azioni necessarie per costituire una strategia di intervento che vada oltre l’emergenza.

La Fondazione CIMA e Arpal ci hanno disegnato scenari molto chiari: “la siccità ha memoria, a differenza delle alluvioni: ogni anno ci si porta dietro la situazione dell’anno precedente”. Ed è così: da due anni siamo in stato di emergenza idrica con i livelli del lago del Brugneto che hanno raggiunto a marzo i minimi (17 milioni di metri cubi d’acqua) che lo scorso anno si erano toccati a luglio. In più, a complicare il quadro, due altri elementi: la scarsissima pioggia, con realtà in cui è piovuto tra il 60 e l’80% in meno, e l’aumento delle temperature che riducono le riserve idriche.

A livello nazionale è stato emanato un nuovo decreto legge, con una struttura commissariale: si parla di nuovi invasi, semplificazioni normative, sblocco delle opere. Nella discussione regionale abbiamo puntato l’attenzione su alcuni temi.

Il primo è la gestione delle acque depurate: ogni anno i depuratori liguri, secondo un dato di Italia Nostra, buttano in mare oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua, quattro volte la capienza del lago del Brugneto. Ad oggi nessun depuratore ligure ha sistemi efficaci di recupero delle acque, che continua ad essere sprecata invece che essere utilizzata per usi industriali, civili, agricoli. (Clamoroso in tal senso è il caso del nuovo depuratore di Chiavari).
Il secondo tema invece è quello della dispersione e delle perdite della rete: il quadro ligure è molto differenziato, si passa da oltre il 50% di acqua potabile dispersa in rete nella Provincia della Spezia, al 30% a Genova. I gestori devono accelerare gli investimenti per ridurre a limiti accettabili le perdite.

Infine la necessità di una “strategia idrica regionale”, fatta di diversi assi e da costruire assieme agli enti gestori del servizio idrico, mondo dell’agricoltura, protezione civile. Su questo tema proporremo un Consiglio Regionale Monotematico.

LA POSA DELLA PRIMA PIETRA, LE PASSERELLE DI TOTI E BUCCI E LE INCOMPRENSIBILI POLEMICHE DI SANSA CONTRO IL CENTROSINISTRA

La settimana scorsa c’è stata la posa della prima pietra per la Diga di Genova. Tecnicamente non si tratta di posa, ma solo dell’apertura del campo prove, ma come sempre Toti e Bucci hanno ci hanno costruito sopra un lungo show mediatico con palloni aerostatici che sollevavano finti container e i fuochi d’artificio finali. Sobrietà, la parola chiave.

Il problema è che, oltre ai fuochi d’artificio, della diga resta poco e rimane molto da chiarire: con estrema preoccupazione rileviamo un vuoto programmatico e politico che sta mettendo a rischio l’opera stessa.
Le procedure di gara sbagliate, il bando andato deserto e nessun risultato definitivo sulle indagini geotecniche richieste dal Ministero: sono queste le basi di partenza su cui si poggia la più grande opera finanziata dal Pnrr. Mancano ancora i progetti esecutivi e le valutazioni ambientali, si va avanti a strappi e a pezze.

Il centrosinistra ha grandi meriti nello sblocco delle risorse per la diga, diventate realtà con il PNRR del Governo Conte II e poi confermate con Draghi. Chiediamo che risorse vadano spese bene, con chiarezza e trasparenza e che di fronte alle criticità non si facciano spallucce, ma si garantisca al meglio il percorso. Finora non è stato così e come Partito Democratico siamo preoccupati, ancora di più, perché non c’è una riflessione neppure sugli scenari che la nuova infrastruttura deve aprire, per ridisegnare davvero il rapporto tra la città e il porto. Una pianificazione che, a ogni livello, manca, e che rischia di trasformare una grande opportunità in una occasione persa.

In questo quadro non si sentiva la necessità di dichiarazioni sulla diga e sul centrosinistra come quelle di Ferruccio Sansa, che in un post, commentando la sua protesta (striscione alla cerimonia istituzionale) ha attaccato, con dichiarazioni moralistiche ed allusive, il centrosinistra, con frasi orientate per l’ennesima volta a polemizzare e giudicare, offendendo per l’ennesima volta la comunità politica che gli ha dato fiducia e grazie alla quale siede in Consiglio Regionale.

Ora, il tema della diga è troppo serio per Genova e per l’Italia per essere ridotto a show e a manifestazioni estemporanee, tese più a soddisfare il desiderio di visibilità personale che a costruire una reale alternativa politica. Anche perché alle passerelle della destra non si risponde con le pagliacciate.

Sono atteggiamenti che fanno perdere credibilità a chi, come noi, vuole lavorare con rigore e serietà sulla diga di Genova a ogni livello per avere chiarezza, visione, certezze su fattibilità, tempi e impatti. Iniziative politiche che, con sensibilità differenti ma impegno comune, stiamo sostenendo da anni. Sulla diga e non solo.

Nelle ore successive le posizioni del consigliere Ferruccio Sansa sono state sconfessate, seppure in parte, da una nota del Gruppo Regionale della Lista Sansa. Si prende atto, però non si può continuare a stare nel centrosinistra sparando ogni giorno sul proprio campo, come fa Sansa. Gli atteggiamenti di Sansa sono stati condannati con comunicati stampa dei gruppi consiliari del PD, del Movimento Cinque Stelle e di Linea Condivisa, perché pensiamo che la costruzione di un progetto politico del fronte progressista sia cosa seria e non vada trattata, come troppo spesso fa il consigliere Sansa, mediante atti tesi a soddisfare visibilità personali e individuali a fini esclusivamente mediatici: d’altra parte da tempo Sansa rappresenta solo sé stesso e la sua lista e non più l’intera coalizione.

ULTIMI GIORNI DI CAMPAGNA ELETTORALE

Sono molti i comuni in Liguria che in questa settimana andranno al voto: il centro sinistra ha presentato nomi forti e persone preparate in tutta la Liguria: le sfide di Imperia con Ivan Bracco, di Ventimiglia con Gabriele Sismondini, di Sarzana Con Renzo Guccinelli, di Sestri Levante con Marcello Massucco e di Camogli con Maurizio Castagna.

Per quanto riguarda le elezioni di Sestri Levante, vi segnalo due eventi importanti che si svolgeranno in questa settimana finale.

Oggi, lunedì 8 maggio, alle ore 19 in Piazzetta Matteotti “Persone, territorio, lavoro”. Un dialogo sulla buona amministrazione, introdotto dalla Parlamentare e già Sindaca di Sestri Levante Valentina Ghio, tra il nostro candidato Marcello Massucco, Stefania Bonaldi già Sindaca di Crema, Matteo Ricci Sindaco di Pesaro e Marco Russo Sindaco di Savona.

Martedì 9 maggio, alle ore 21 presso la Biblioteca del mare ci sarà un’assemblea pubblica a tema Sanità “Difendiamo la sanità pubblica e l’Ospedale di Sestri”,  In questi anni la politica regionale ha ridimensionato fortemente l’ospedale, tagliando prestazioni e chiudendo reparti, con le conseguenze, tra le tante, dell’aumento delle liste d’attesa, carenza di personale e privatizzazione dei servizi: ll Sindaco è garante della salute pubblica ed è importante mettere tutto l’impegno per garantire questo diritto fondamentale dei cittadini.

LA FOTO DELLA SETTIMANA
Due morti e 450 sfollati nell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna: le piogge hanno causato l’esondazione di diversi corsi d’acqua, tra i quali il Senio, il Lamone, il Santerno e il Montone. In 48 ore è caduta la stessa quantità di pioggia che di solito cade in 3 mesi!
Questo, a sua volta, ha causato la formazione di diverse frane in varie province della regione, specialmente in corrispondenza dei versanti appenninici romagnoli e bolognesi.

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