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Recco: “Due nuovi autosilo: bocciamo i progetti, ecco i motivi”

Generico marzo 2023
Protesta contro l'autosilo in area ex Enel

Da Partito Democratico, Linea Condivisa, Civica, ImmaginaRecco

Studio di Fattibilità per connettere autobus e ferrovia: solo fumo negli occhi per proporci altri due autosilos. Quando siamo stati invitati all’incontro organizzato dall’Amministrazione di
Recco, avente come tema la presentazione dello “Studio di Fattibilità per un Sistema di interconnessione fra il trasporto pubblico su gomma e quello su rotaia”, avevamo creduto che il Sindaco di Recco, finalmente, fosse addivenuto nello spirito democratico di saper condividere le decisioni utili per la Città con i propri concittadini, invece di imporre le sue limitate e personali idee. Iter di democrazia partecipata, che anche il sindaco di Genova, del suo stesso orientamento politico sta applicando.

Ma avevamo sbagliato ed ancora una volta c’è stata delusione: l’unica novità essenziale è stata quella di illustrare il progetto di nuovi capienti autosilos presso la stazione ferroviaria, .
Questa proposta è in antitesi concettuale con l’altro autosilos già in via di approvazione, proposto nel “Piano urbanistico” sempre formulato dalla stessa Amministrazione, nell’ex area ENEL e definito “Posteggio di interscambio” anch’esso.

Le due tipologie di posteggio, nelle loro dislocazioni, sono in antitesi fra loro, quindi foriere di incapacità di scelta e di saper governare correttamente il territorio ed una Città.
Questo a meno che nelle intenzioni del Signor Sindaco non ci sia quella che, insieme agli autosils già realizzati dietro le scuole e nell’ex campo di calcio della Parrocchia, in buona parte inutilizzati, voglia ottenere per la Città di Recco il primato di essere la Città con il maggior numero di posti macchina in struttura: fatti salvi i costi ai quali i cittadini saranno obbligati.
Durante l’incontro, diversi cittadini si hanno contestato questa visione di città-parcheggio e altri hanno dichiarato che lo Studio presentato era “Molto modesto”, mancante delle necessarie analisi che possano consentire interventi così invasivi.

Uno “Studio di Fattibilità” per essere definito tale, secondo le “Linee guida” dei “Nuclei regionali di valutazione di verifica e validazione degli Investimenti pubblici” (Nuvv), deve comprendere soluzioni alternative le quali devono essere sottoposte ad una valutazione attraverso una “Analisi Multicriteria” che tenga conto dei seguenti ambiti:

a) Analisi propedeutica ed alternative di progetto,
b) Fattibilità tecnica,
c) Compatibilità ambientale,
d) Sostenibilità finanziaria,
e) Convenienza economica-sociale,
f) Verifica procedurale,
g) Analisi di rischio e sensitività.

In sostanza per ogni soluzione proposta devono essere valutati gli effetti che l’opera genera nelle diverse componenti: estetica, ambientale, viabilistica, economica, etc.)
Per ciascuna soluzione progettuale, per gli effetti prodotti deve essere dato dal Progettista un punteggio, Compito dell’Amministrazione attribuire a ciascun punteggio “un peso decisionale” ovvero l’importanza che quel fattore ha per la popolazione residente, l’ambiente e le condizioni al contorno.
Illudendoci che la “Democrazia” fosse scesa anche su Recco, credevamo ingenuamente che l’incontro fissato fosse destinato proprio per sentire l’opinione dei cittadini in merito, prima di attribuire i pesi ai diversi punteggi dati dal progettista alle diverse opzioni.
Nulla di più fallace, a dimostrazione della nostra ingenuità.

Scendendo nel dettaglio a quel poco che è stato visto, ovvie osservazioni sono state mosse e vale riprenderle, fissarle e precisarle.
Il tema dello Studio di Fattibilità era quelle di individuare soluzione per conseguire un facile sistema di connessione pedonale fra la Fermata degli autobus e la stazione ferroviaria.
Nulla di tutto ciò, però, è stato possibile vedere.

Si è parlato sì, di una rampa pedonale che dal “piano” dia accesso alla Stazione Ferroviaria” superando il dislivello con una pendenza e con tratti piani, conforme al superamento della barriere architettoniche, ma nulla è stato studiato per risolvere l’interferenza con la viabilità automobilistica che transita nella direzione nord-sud e sud-nord, lungo via Roma.
Lungo il percorso tra la stazione degli autobus a quella ferroviaria, oggi, senza una soluzione alternativa, o si interferisce con una rotatoria che per norma e funzionalità non può essere compatibile con un attraversamento pedonale, oppure si è costretti ad un lungo percorso per raggiugere uno dei due attraversamenti pedonali attrezzati con semaforo a chiamata.

Anche se quello presentato è uno “Studio di Fattibilità”, riguardando tale studio principalmente la mobilità, una verifica ed analisi, seppur di massima, della viabilità era fondamentale e necessario.
Infatti, nell’unica soluzione proposta, le due nuove strutture interrate per la sosta dei veicoli, costituiscono forti poli attrattori e generatori di nuovi flussi di traffico, peggiorando con ciò il “livello di servizio” delle strade esistenti nel centro urbano della Città ed anche in quelle periferiche.
Tutto ciò senza uno “Studio della mobilità” essenziale in questo caso.