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Esami sul dna

Chiavari: indagini sulla morte di Nada Cella, ancora un rinvio

Nada Cella

Il genetista Emiliano Giardina ha chiesto altro tempo per tentare di risolvere il giallo della morte di Nada Cella, uccisa il 6 maggio 1996 nell’ufficio di via Marsala a Chiavari dove lavorava. Di proroga in proroga è un anno che si attende l’esito degli esami del Dna.

Le indagini sul caso sono state riaperte ma fino ad oggi si sono letti molti particolari poi smentiti. Ad esempio che, dopo 25 anni, erano state trovate tracce di sangue su un motorino appartenente alla presunta killer; fatto poi smentito. O che era stata ritrovata in casa della madre la borsa di Nada Cella che non era mai stata perduta, ma semplicemente riconsegnata ai familiari.

L’augurio è ovviamente quello che Giardina possa dimostrare scientificamente il colpevole del delitto. Se così non fosse bisognerà chiedersi perché sia stata riaperta un’indagine, che ha illuso la madre di Nada, in presenza solo di supposizioni.

 

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