Lavagna: "Non è una ciclabile.... ma un pericoloso marciapiedi" - LevanteNews
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Cronaca

Lavagna: “Non è una ciclabile…. ma un pericoloso marciapiedi”

Generico agosto 2022

Dall’Associazione Fiab Tigullio Vivinbici

Così Fiab Tigullio Vivinbici esprime, con grande rammarico, la completa disapprovazione in merito all’intervento realizzato dal Comune di Lavagna nel tratto dal Parco Tigullio alla stazione di Cavi, per il quale è stato utilizzato un finanziamento ministeriale destinato alle ciclovie urbane per interventi di messa in sicurezza della circolazione cittadina.
La pubblica denuncia di Fiab Tigullio avviene dopo la lunga trafila fatta per avere informazioni dettagliate sul progetto e dopo gli inutili incontri con gli Assessori competenti di Lavagna e con i tecnici di Città Metropolitana.
Già in una lettera del Febbraio di quest’anno, inviata appena iniziati i lavori, Fiab Tigullio aveva espresso le proprie perplessità.

Ora, a lavori ultimati, sono evidenti le gravi carenze dell’opera:

– non rispetto della normativa relativa alla larghezza minima delle ciclabili (DM 557/99, che, agli articoli 4 e 7, prescrive al minimo 150 cm di larghezza per percorsi ciclabili monodirezionali adeguatamente incrementati nel caso di presenza pedonale). In alcuni tratti, come evidenziato nelle foto, si riscontrano invece larghezze di 120/130 cm, fino addirittura a 100 cm in corrispondenza di un palo della luce

– pericolosità dovuta alla commistione del traffico pedonale e ciclistico in uno spazio ristretto

– pericolosità per il rischio di apertura delle portiere delle auto, in mancanza di uno spazio di rispetto

– assenza di un cordolo che impedisca alle auto di posteggiare direttamente sulla sede della ciclopedonale

– completa mancanza di segnaletica orizzontale e verticale che indichi l’unidirezionalità del tratto.

Nel protocollo tra Città Metropolitana e Comuni di Chiavari e Lavagna si legge che “… i Comuni saranno responsabili della conformità dei progetti presentati ai vigenti strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica”.
La evidente non conformità di quanto realizzato è tanto più grave se si considera che il corridoio Chiavari – Lavagna – Sestri Levante è classificato, nel Biciplan della Città Metropolitana recentemente adottato, a potenzialità di alta ciclabilità e, come noto, fa parte della Ciclovia Tirrenica, il cui progetto prevede in quel tratto di ricavare il percorso ciclopedonale sullo spazio di sosta, allargando il marciapiede esistente.
Mentre i lavori procedevano senza nessuna risposta concreta da parte dell’Amministrazione alle osservazioni fatte da Fiab Tigullio, era sempre più evidente che si era di fronte alla semplice sistemazione di un marciapiede con tinta azzurra.
Per ovviare alla pericolosità dell’attuale situazione, Fiab Tigullio ha pertanto chiesto che venga da subito resa disponibile alla mobilità ciclabile l’intera zona destinata a parcheggio.

nfatti, alla luce dell’intenzione dell’Amministrazione, emersa nei vari incontri, di recuperare verso la ferrovia una larghezza di circa due metri con un opera di sbancamento del rilevato ferroviario, in modo da portare la larghezza del bordo lato mare dell’Aurelia a due m di sosta auto più tre e mezzo di ciclopedonale, Fiab Tigullio chiede che, in attesa che ciò venga realizzato, si ponga il divieto di sosta alle auto lungo tutto il tratto interessato dall’intervento: questo per ottenere da subito la larghezza utile e corretta per la ciclopedonale, consentendo la sosta auto solo nel momento in cui venga realizzato
l’allargamento verso la ferrovia.

L’associazione Fiab Tigullio Vivinbici ha come obiettivo primario la diffusione di una mobilità sostenibile e sicura per tutti e con questa proposta vuole che venga data una risposta immediata a tutti coloro che, non solo in bici, intendono usufruire in sicurezza del percorso (pedoni, portatori di handicap, bambini e genitori con carrozzine, …).
Fiab Tigullio invita la cittadinanza a una biciclettata da Lavagna a Cavi il giorno sabato 17 settembre , durante la Settimana della Mobilità Sostenibile, utile per provare, valutare e discutere quanto realizzato.

Le immagini attestano la mancata osservazione della normativa che prescrive al minimo 150 cm di larghezza per percorsi ciclabili monodirezionali adeguatamente incrementati nel caso di presenza pedonale (DM 557/99, che, agli articoli 4 e 7 ). In alcuni tratti si riscontrano larghezze di 120/130 cm, fino addirittura a 100 cm in corrispondenza di un palo della luce.

 

 

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