Camogli: il piacere vietato di cena e bagno notturno alle 'spiaggette' - LevanteNews
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Camogli: il piacere vietato di cena e bagno notturno alle ‘spiaggette’

Generico agosto 2022

Ai ragazzi d’oggi che vivono o trascorrono le vacanze a Camogli, è precluso uno dei piaceri cui si abbandonavano i loro genitori e i loro nonni: la cena e il bagno notturno alle ‘spiaggette’. Così veniva chiamato il litorale compreso tra l’Hotel Cenobio dei Dogi e località “scogli grossi”, a ponente di Punta Chiappa. Le compagnie nate al Lido, al Miramare o al muretto davanti alla Primula (allora sgombro da divanetti e tavolini) vi arrivavano  su gozzi e lancette in legno. Accendevano un fuoco che illuminava la scena, si preparava una cena che non richiedesse di cucinare; un “Geloso” a pile diffondeva le canzoni più in voga. Nascevano o si consolidavano amicizie e amori. Poi il tuffo in mare e la nuotata prima del ritorno. Nessuno avvertiva il pericolo di frane.

La collina del Castellaro, alla cui base sono le ‘spiaggette’, è sempre franata; solo negli anni più recenti la falesia ha dato però segni importanti di cedimento. Tanto che l’ammiraglio Felicio Angrisano (a Camogli impose cancelli protettivi in piazza Colombo nelle aperture del muretto-seduta che si affacciano sul porto) stabilì il divieto di transito e sosta delle imbarcazioni fino a 150 metri dalla costa. Certo non immaginava che nessuno avrebbe fatto qualcosa per mettere in sicurezza la zona e restituirla all’uso pubblico.

Non è un lavoro prioritario, ma sarebbe bello bonificare la parete rocciosa e restituire la possibilità di frequentare le ‘spiaggette’; aumentando tra l’altro la percentuale di spiagge regionali libere.

Foto Consuelo Pallavicini

 

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