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Politica

Chiavari: “Dalla diga del porto di Genova alla miniera di Gambatesa”ncora chiusaun pa

Generico luglio 2022

Da Luca Garibaldi consigliere e capogruppo del Partito democratico in Regione Liguria

Ciao,
vorrei iniziare questa newsletter parlandovi della manifestazione del 30 giugno, organizzata dall’Anpi e dalla CGIL di Genova per ricordare quanto successo a Genova nel 1960. Oggi come allora è importante ricordare le radici antifasciste della nostra Costituzione e una città, Genova, che non si piegò di fronte alle provocazioni del rigurgito fascista.

LA NOTIZIA DELLA SETTIMANA. Il caos diga di Genova: un fallimento politico e amministrativo che rischia di far perdere un miliardo di euro.

A Genova, con la nuova diga foraneaa, si realizzerà l’opera singola più importante di tutto il PNRR. Un miliardo di euro di finanziamenti, migliaia di posti di lavoro, la possibilità di ridisegnare il porto e la città.
O meglio, a Genova dovrebbe realizzarsi l’opera più importante della portualità italiana grazie ai fondi PNRR. Dico “dovrebbe”, perché questo investimento epocale rischia di saltare a causa dell’irresponsabile leggerezza di chi amministra la Liguria.

La gara per l’affidamento dell’opera infatti è andata deserta.

Un fallimento annunciato, perché da mesi le imprese, le associazioni sostenevano che andassero adottati correttivi sul bando di gara.
Sia per gli extracosti, dovuti alla crisi internazionale, ma soprattutto per la sostenibilità tecnica e finanziaria di alcuni aspetti, nell’impianto progettuale complessivo.
Di fronte ai segnali d’allarme, dal Commissario Signorini sono sempre giunte parole di minimizzazione.

Fino a pochi giorni fa Toti dichiarava di stare tranquilli, che comunque alla gara si sarebbe presentato qualcuno (non so sulla base di quale informazioni). Bucci ostentava sicurezza dichiarando che nessuna impresa volesse perdere un’opportunità come questa.
Oggi Bucci dice che l’Autorità Portuale “troverà una soluzione”. E Toti aggiunge che “con qualche milione di euro si sistema tutto”.

Si tratta solo di un’opera di un miliardo di euro, perché preoccuparsi più di tanto…

Il PNRR però ha tempi strettissimi, e qualunque inciampo e ritardo rischiano di portare a perdere i finanziamenti e di vanificare le possibilità di realizzare l’opera: Toti e Bucci dovrebbero saperlo benissimo, ma per mesi hanno minimizzato, più attenti a vantarsi dei fondi del PNRR che a garantire che gli investimenti in Liguria restino davvero e le procedure vadano spedite.

Tanti comunicati stampa, poche sedi di confronto e di monitoraggio dell’attuazione del PNRR, richieste più volte da sindacati e imprese. Soggetti che vivono oggi con preoccupazione questo fallimento amministrativo e politico che rischiano di pagare i cittadini.

Ora si riparte da zero, il tempo stringe, i fondi sono a rischio.

Invece che minimizzare, Toti e Bucci diano risposte e soluzioni urgenti su un’opera che è fondamentale per il futuro e la credibilità di Genova e della Liguria.

Nel frattempo abbiamo chiesto una audizione urgente a Signorini, Bucci e Toti per capire come si intende intervenire.

SANITÀ. Il caos di Cairo Montenotte e la sicurezza nei Pronti Soccorso

L’Ospedale di Cairo Montenotte ha visto più volte la presenza del Presidente di Regione e Assessore alla Sanità Toti: peccato che siano sempre state comparsate e nulla più.
L’ultima, in ordine cronologico, quella di martedì scorso in cui si è presentato per annunciare, per l’ennesima volta, l’avvio dell’Ospedale di Comunità, che prevederebbe però il Punto di Primo Intervento in un ambulatorio per gestire solo casi di bassa complessità e non risponde a esigenze e necessità del territorio. Abbiamo predisposto richiesta formale perché l’Ospedale di Cairo diventi di “Area disagiata”, unica via per investire in servizi essenziali in risposta all’accesso e alla cura delle situazioni di urgenza, e che venga portata al più presto in Commissione Sanità e in Consiglio: monitoriamo e vi terrò informati.

La situazione in generale degli Ospedali, non solo da punto di vista del servizio ai pazienti o dal punto di vista occupazionale per il personale, è tragica. Arrivano da tutto il territorio ligure le denunce di pochissima sicurezza.

Già a febbraio avevamo chiesto un programma dettagliato per affrontare i continui episodi di violenza proponendo postazioni fisse delle forze dell’ordine, da concordare con la prefettura, attive sulle 24 ore compresi i festivi o un sistema automatico di richiesta di pronto intervento collegato alle forze dell’ordine o a istituti di vigilanza, preferibilmente pubblici o riconosciuti: torniamo quindi a chiedere a Toti di non presenziare solo per le passerelle, ma di fare sopralluoghi nei Pronto Soccorsi – lo invitiamo ad andare assieme – nei presidi per rendersi davvero conto della situazione difficile, e pericolosa, in cui i medici e gli operatori sono costretti ad operare e i pazienti ad essere seguiti.

DAL CONSIGLIO REGIONALE. La destra e la lotta all’omofobia a targhe alterne, una buona notizia per i pazienti chemioterapici, la Miniera di Gambatesa
e la lotta all’endometriosi

Martedì scorso in Consiglio Regionale è stata approvata all’unanimità la mozione del collega Arboscello con cui si chiede un intervento da parte di Regione Liguria per ammortizzare  il caro bollette.
Abbiamo chiesto di provare ad intervenire sulla riduzione dei “costi fissi” che ad oggi ammontano a circa il 15% della spesa totale in bolletta, andando a integrare gli interventi nazionali con ulteriori misure per calmierare l’impatto economico sui consumatori.

Nello scorso Consiglio abbiamo trattato questi argomentii:

Nell’ultima seduta del consiglio regionale il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha portato in discussione un ordine del giorno con cui si chiedeva all’Europa la condanna dei paesi extra UE che prevedono il “reato di omosessualità”. Nulla da obiettare anzi, abbiamo chiesto di includere i paesi europei, come la Polonia o l’Ungheria dove le discriminazioni nei confronti della comunità LGBTQI+ sono all’ordine del giorno. Fare un distinguo tra paesi europei ed extra europei quando si parla di diritti umani, non ha il minimo senso, e la discriminazione va condannata in egual misura anche, e soprattutto, quando ci sono paesi con capi di stato con grosse amicizie con leader nazionali, proprio come Giorgia Meloni e il suo partito. Ovviamente, e purtroppo, Fratelli d’Italia non ha accettato la nostra modifica, per cui tutta la minoranza ha deciso di non votare l’ordine del giorno, evidentemente strumentale.

Ottima notizia invece, per cui mi complimento ancora con il collega Ugolini, per la mozione presentata e votata all’unanimità del consiglio regionale, a cui ho apportato anche la mia firma, che prevede di fornire alle ASL territoriali le risorse necessarie per procedere all’acquisto di caschi refrigeranti che, nel corso di trattamenti chemioterapici e radianti, riducono la possibilità di caduta dei capelli nei pazienti grazie all’emissione di una bassa temperatura che agisce sui vasi sanguigni che irrorano la cute. Si tratta di uno strumento per rendere meno doloroso, anche a livello psicologico, un percorso già molto faticoso come quello della chemioterapia.

Nella seduta di domani, tra gli atti presentati, discuteremo anche di questi a mia prima firma:

La miniera di Gambatesa, che dal 2016 ha avuto un rilancio turistico grazie alla definitiva apertura al pubblico, di cui ne ha preso vantaggio non solo tutta la Valle dell’Aveto, ma la Liguria in generale, dall’inizio della pandemia legata al covid19 ha subito lunghi periodi di chiusura, che ad oggi non si sono risolti. Poste le dichiarazioni del Presidente dell’Ente Parco di cui la miniera fa parte e posto che la stagione estiva è ormai iniziata e i residenti e gli operatori turistici lamentano l’assenza di questa possibilità turistica, ho chiesto alla Giunta quali siano le azioni che si intendono adottare per riaprire al pubblico, nel minor tempo possibile, la Miniera.

Nel 2021 il consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mia proposta di legge per il riconoscimento dell’endometriosi. Si tratta di una malattia fortemente invalidante ma ancora troppo poco conosciuta, la cui diagnosi tardiva porta tantissime donne a non riuscire a condurre una vita normale. Tra le richieste, approvate della legge, c’era la convocazione di un Comitato Tecnico Scientifico presso ALISA composto da tecnici e professionisti. A distanza circa 6 mesi avevo presentato due interrogazioni in merito per chiedere a che punto fosse l’iter di costituzione del Comitato, ed in entrambi i casi l’Assessore e Presidente Toti aveva dichiarato che l’iter non era ancora completo. Ho appena ripresentato un’interrogazione per chiedere, a distanza precisa di un anno, a che punto sia la costituzione del Comitato. Si tratta di salute delle donne, mi auguro che finalmente ci siamo risposte positive.

Considerando che la quantità di acqua dolce a disposizione per gli utilizzi umani si riduce sempre di più, considerando la grave crisi di siccità che stiamo attraversando e visto che sono state emanate anche a livello regionale, e locale, delle disposizioni che vietano l’utilizzo dell’acqua potabile per delle attività che solitamente vengono svolte utilizzandola, contribuendo allo spreco della risorsa idrica. Visto però che anche la normativa comunitaria ci indica l’uso delle acque reflue come una soluzione possibile e auspicabile, ho chiesto alla Giunta perché non si siano ancora date indicazioni circa l’utilizzo delle acque depurate nei nuovi impianti e nell’ammodernamento degli esistenti.

UNA FOTO, UN COMMENTO. Vigili del fuoco e soccorritori puliscono le macerie del centro commerciale distrutto dall’attacco missilistico russo a Kremenchuk in Ucraina.

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