Chiavari: "Festival della Parola: tempo di speranza ed emozioni" - LevanteNews
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Chiavari: “Festival della Parola: tempo di speranza ed emozioni”

Abbiamo ascoltato le organizzatrici dell’ottava edizione del “Festival della Parola”, recentemente concluso, una manifestazione importante in una città in cui spesso si parla di cultura e di arte. Organizzatrici che già pensano alla prossima edizione.

Enrica Corsi, Qual è stato il valore aggiunto dell’edizione di quest’anno rispetto alle precedenti? “Il valore aggiunto di questa edizione è stato sicuramente il carico emotivo, il cui frutto è stato la riuscita organizzazione della formula originaria (settanta eventi su quattro giorni), che è tutta ruotata intorno ai temi dell’ostinazione e della disabilità. Ecco il valore aggiunto direi proprio che è stata la disabilità: abbiamo affrontato e condiviso in maniera positiva le storie di tante persone., soffermandoci sui problemi che tutti i giorni affrontano: situazioni di vita per la maggior parte di noi normalissime che se viste dal loro punto di vista destano disagio: come per esempio la mancanza di strutture ricettive adeguate nel nostro territorio”.

Come hanno risposto le scuole? “C’è stata una buona risposta da parte delle scuole medie, che hanno svolto attività di laboratorio su stragi di mafia: ‘Paolo Borsellino raccontato ai ragazzi’; numerose domande sono state rivolte al senatore Pietro Grasso, già procuratore nazionale antimafia. Il premio “Futura”, ispirato alla canzone di Lucio Dalla è stato consegnato al senatore. Ogni anno il premio sarà consegnato a personalità impegnate nella costruzione di un futuro migliore. E’ stato una sorpresa per tutti che questi eventi sono stati proprosti dai ragazzi”.

Qual è stato il momento più emozionante? “Aver avuto l’onore di ascoltare storie dai testimonials disabili, molto significative sono state le parole di Grasso e Giuseppe Ayala”.

Alla luce dell’esito del Festival 2022, che cosa già ora la spinge a puntare sulla prossima edizione? “La voglia di continuare a far conoscere importanti contenuti oggetto di riflessione. Credo che il Festival debba portare alla luce problemi ed esigenze per muovere gli animi e le coscienze. Ritengo che questa sia la funzione culturale, civica e sociale del Festival; non è soltanto intrattenimento. Mi è capitato varie volte di assistere a standing ovation, rivolte agli ex magistrati”.

Helena Molinari. Qual è stato il valore aggiunto dell’edizione di quest’anno rispetto alle precedenti? “Può essere cercato nella parole scelta: ostinazione. E’ stata sicuramente importante la scelta delle personalità invitate; è stato un punto di forza essere riuscite a parlare di disabilità; è la più nobile delle ostinazioni; diciamo che è una bella provocazione”.

Come hanno risposto le scuole? “Le giornate scelte non erano molto congeniali perchè cadevano in un “ponte” di festività. Grande sorpresa per l’interesse da parte dei giovani circa questioni così difficili e anche lontane nel tempo. Complessivamente l’essersi spesi nel raccontare un’ostinazione di tale natura mi ha veramente commosso. E’ stata positiva la collaborazione tra le scuole secondarie superiori”.

Qual è stato il momento più emozionante? La presentazione del libro di Francesca Brunetti “Solidarietà di madre”; inoltre mi ha particolarmente toccato la consegna del premio al senatore Pietro Grasso

Alla luce dell’esito del Festival 2022, che cosa già ora la spinge a puntare sulla prossima edizione? “Non è stato affatto facile; siamo stanche ma molto contente. Le considerazioni svolte circa le possibilità umane danno voglia di fare, interessi e curiosità. Piu di ogni altra cosa: vogliamo credere ancora in questo tipo di esperienza”.

 

 

 

 

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