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Poesia

Camogli: “Tributo naturale”, raccolta di Barbarah Guglielmana e Ilaria Martino fotogallery

Le autrici frequentano Tigullio e Golfo Paradiso per cultura e turismo

foto, di Fabio Roscio, Ilaria Francesca Martino e Barbarah Guglielmana
Ilaria Francesca Martino e Barbarah Katia Guglielmana (foto di Fabio Roscio)

di Mario Barrai

La raccolta di Barbarah Katia Guglielmana e Ilaria Francesca Martino unisce poesia, fotografia e “aforismana”

“Fiori e fuoco, spine e lacrime”

Le autrici frequentano Tigullio e Golfo Paradiso per cultura e turismo

Spezie, salmastro, limone… Luce, stelle, luna, vento, fuoco… Ma anche ombra, febbre, malattia, povertà, spine… “Tributo naturale” è una breve raccolta di poesie dai molteplici mezzi espressivi: ogni due facciate, a sinistra una poesia di Ilaria Francesca Martino, a destra la foto di un fiore associato a un “aforismana” (vedi nota) di Barbarah Katia Guglielmana, che richiama immagini o temi della poesia della facciata precedente. Versi come un’esplosione di fiori, colori, profumi, lacrime… Testi sulla natura, la femminilità, il rapporto genitori-figli, l’amore, la sensualità.

Chi scrive ha letto questa plaquette tutta d’un fiato, per la potenza e il lirismo. Fa sognare e fa pensare, è trascinante ma se ne percepiscono il lavoro di scavo e l’esperienza umana. Non è semplice entusiasmo giovanile, ma la scelta di essere felici nonostante la sofferenza, nonostante i tanti tipi di male incontrato, non solo di persona ma anche nelle vite altrui. E di umanità, ed esperienza del dolore, sono fin troppo ricche, queste due giovani donne! Nel 2020 Guglielmana e  Martino, entrambe medico del Pronto Soccorso Covid del Policlinico di Pavia, hanno visto la sofferenza e la morte di tanti pazienti; entrate a contatto quotidiano con la malattia, entrambe hanno preso il virus durante il servizio. “Tutto nasce da una sera in cui il Covid era già scoppiato – dice Ilaria – io ero di guardia e con il rianimatore abbiamo rianimato, letteralmente per terra, una ragazza di quarant’anni che è stata ricoverata, intubata, ma purtroppo non ce l’ha fatta….” Contratta la malattia, hanno condiviso il domicilio della quarantena e si sono incoraggiate e curate a vicenda. All’inizio della guarigione, a inizio maggio, Barbarah è andata in giardino, ha visto lo splendore della natura rinnovata, e ne ha tratto ispirazione per alcuni “aforismana”; Ilaria ha seguito la scena, l’ha documentata con foto, e ha trasferito quelle emozioni in poesia. “Prima è nato l’aforismana – dice Barbarah – ne abbiamo fatto una mostra in giardino e ne ha fatto l’insieme delle foto Ilaria, e da lì lei ha scritto sul medesimo tributo alla terra o al padre… il suo personale tributo. Le poesie sono solo della penna e del cuore di Ilaria, mentre gli aforismana sono miei”. Tributo alla natura, alla vita, alla famiglia, a tutto ciò che è bello e rende felici, nonostante difficoltà e sofferenze.

Entrambe sono attive nel volontariato (Ilaria è stata in Africa con un’o.n.g., Barbarah ha soccorso e curato i migranti in Sicilia con Emergency ed è impegnata contro la violenza sulle donne) e hanno organizzato mostre per beneficenza, ad esempio “Il mondo, dentro”, per i profughi afghani; durante la quarantena hanno creato la mostra domestica “I panni si lavano in casa” contro il femminicidio, visibile sulla pagina facebook “Non Una Di Meno Pavia”. L’aspetto sociale del loro lavoro si riflette nelle rispettive creazioni culturali e artistiche: di Barbarah, poesie, “aforismana”, happening, installazioni e performance (la più recente è “Senza testa si vive?” sul contrasto fra dialogo e prevaricazione); d’Ilaria, poesie, narrativa, fotografia, e la combinazione di prose poetiche e foto nel suo blog (“Con le parole mi curo e un po’ ci gioco – dice Martino – le semino, sperando fioriscano in altri giardini, in un ciclo vitale continuo ed espansivo”).

Nel 2019 l’installazione “Summa” di Barbarah, in plexiglass, acciaio e illuminazione, proposta dallo Studio Avart di Camogli, ha partecipato al Concorso d’Arte Contemporanea promosso da “Quarto Pianeta” nello “Spazio 21” (centro socio-culturale polifunzionale) dell’ex Ospedale Psichiatrico di Genova: ancora una volta, un’opera che unisce arte e impegno sociale, “segnalata per l’idea e il contenuto” dalla Giuria. Questo è solo uno dei loro contatti con la Liguria: le due poetesse, infatti, sono molto legate alla Riviera di Levante, che frequentano per cultura e turismo. “Andavo per nuvole e onde”, la precedente raccolta della Guglielmana, reca in copertina il faro di Camogli, in uno scatto di Anna Venturini, fotografa coautrice: Barbarah e Anna la presentarono presso lo Studio Avart nel 2017 durante il Festival della Comunicazione, mentre lanterne colorate, e poesie dipinte su seta e appese, rendevano magica la storica Via al Molo. L’anno successivo, nel corso del Festival, la galleria camogliese di Rosaria Avagliano ha ospitato la mostra “Aforismana: un pensiero quasi lineare”, e il reading “Visioni di Liguria”, a cura di Guglielmana. Un mese dopo è stata la volta di “Tran-sito: in viaggio per i continenti”, con poesie e altri testi recitati dalla giovane dottoressa.

Nel corso degli anni, Barbarah e Ilaria hanno frequentato lungamente le località del Tigullio e del Golfo Paradiso, che amano molto e che sono per loro fonte d’ispirazione poetica e fotografica. Oggi, a Studio Avart si può trovare “Tributo naturale”: ci permettiamo allora di suggerire a Rosaria Avagliano, e ai circoli letterari di Genova, del Tigullio e del Golfo Paradiso, d’invitare le due ragazze a presentare il volume e a fare reading: le emozioni, intense e sincere, e gli argomenti, profondi e svariati, scaturiranno spontanei e numerosi. E anche agli editori consigliamo di osservare con attenzione questi due talenti: chissà, magari il prossimo “tributo” sarà alla natura della Liguria…

Nella foto, di Fabio Roscio, Ilaria Francesca Martino e Barbarah Katia Guglielmana

Note:

Barbarah Katia Guglielmana e Ilaria Francesca Martino, “Tributo naturale”, Pavia, Univers, dicembre 2021, 38 pagine. Prefazione di Angelo Antonio Moroni, postfazione di Antonella Fimiani, progetto grafico di Dario Quatrini. Euro 12

Barbarah Katia Guglielmana, medico di area critica, è poetessa, artista, performer. Ha pubblicato varie raccolte di poesia, fra cui “Andavo per nuvole e onde”, Milano, La Vita Felice, 2017, con foto di Anna Venturini.

Si possono trovare le sue creazioni su facebook, instagram (@aforismana), e sul sito aforismana.it

Ilaria Francesca Martino, medico di area critica, ha pubblicato il romanzo “Io sono Kore”, Roma, Albatros, 2021, e aperto il blog Hippocampus (lamartinao.blogspot.com). Si possono trovare le sue creazioni su facebook, instagram e twitter.

L’“Aforismana” è un’invenzione di Barbarah, consistente in una combinazione di disegni e parole, a cui talvolta si aggiungono materia e fisicità, come la sagoma di cartone ritagliata intorno al corpo dell’artista, realizzata per l’installazione “Siamo uomini o cartoons?”; l’obiettivo è dare messaggi intuitivi e sintetici in campo sociale e/o culturale. “Sono pensieri quasi lineari di un dialogo interiore che si svela a sé stesso – dice Guglielmana – Tratto di penna a formare una figura umana e parola a tradurne la mossa”. Ogni sabato Barbarah ne pubblica uno su ecodipavia.it

L’autore del presente articolo è bibliotecario e giornalista pubblicista.

 

 

 

 

 

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