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Pallanuoto M/ Lorenzo Gardella saluta il suo Camogli: “Porterò questi colori con me”

Il portiere bianconero: "La partita che vorrei rigiocare è una finale scudetto Under 20 persa all’aperto contro il Nervi".

lorenzo gardella

Dalla Rari Nantes Camogli 1914

Che cosa si può dire a un giocatore, un simbolo, una bandiera, che da vent’anni difende la nostra porta? Probabilmente solo una parola: grazie. Grazie Lollo perchè ci hai fatto emozionare, sei stato una sicurezza per tutti, un punto fermo del progetto.

“Ho deciso di smettere adesso per lasciare un bel ricordo, prima che gli impegni lavorativi potessero condizionare il mio modo di lavorare per la Rari“, commenta il numero 1 Bianconero, “Inutile dire quanto questa scelta si stata sofferta. Sono a pezzi da sabato e non so quando mi riprenderò. Il Camogli per me ha rappresentato tutto. Non c’è mai stato un giorno in cui non abbia pensato alla mia squadra. Purtroppo crescendo si innescano delle dinamiche lavorative a cui non possiamo sottrarci. Nell’ultimo periodo arrivavo il piscina stanco e questo andava a ripercuotersi nelle mie performance. Non è un caso che nell’ultimo anno abbia avuto dei problemi fisici, cosa che in carriera non mi era praticamente mai successa. È dura, anzi, durissima, ma ho deciso di dire basta adesso, ora che fisicamente sto ancora bene e che ho potuto chiudere la mia esperienza giocando a buoni livelli.

Per me il Camogli è una fede e mi sentirei di tradirlo se andassi avanti con la consapevolezza di non dargli il 100% di me stesso. Si chiude un ciclo? Non lo so, forse si, ma credo che questo, purtroppo, sia normale. Se mi guardo indietro ho talmente tanti ricordi che non posso fare a meno di iniziare a piangere di nuovo. Penso al primo scudetto Under 15 vinto a Cremona. Alla magia di essere campione d’Italia con i miei amici di sempre, ragazzi con cui sono cresciuto e con cui ho condiviso ogni cosa. Un gruppo che a livello giovanile ha vinto tutto quello che c’era da vincere, passando addirittura 3 anni senza mai perdere una partita. Penso a quegli amici con cui abbiamo fatto questa corsa insieme, giocando in A1, e poi consolidandoci i in A2, portando avanti sempre il nostro spirito di appartenenza, una cosa impossibile da spiegare a parole. Io per il Camogli ci sarò sempre, anche dovessi fare semplicemente lo zio. Questi colori sono parte di me e mi accompagneranno per tutta la vita“.

Lollo, poi, come da copione, stupisce tutti quando gli si chiede quale partita vorrebbe rigiocare. “A questa domanda rispondo con semplicità. La partita che vorrei rigiocare è una finale scudetto Under 20 persa all’aperto contro il Nervi. Eravamo una squadra fortissima, avevamo dominato il girone e la fase finale, ma purtroppo quel giorno perdemmo e ancora oggi non sono riuscito a digerirla. Ricordo il caldo incredibile, il ghiaccio sulle panchine e l’acqua bollente. Quella si, la vorrei rigiocare. Per il resto non ho rimpianti, ho sempre cercato di dare tutto senza risparmiarmi mai e proprio per questo voglio salutare ora, per evitare di continuare e di non poter essere al massimo delle mie forze. Non ho mai pensato di cambiare squadra o di fare una categoria inferiore per conciliare gli impegni di lavoro. Per me c’è solo il Camogli e sarà così per sempre“.