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Pallanuoto M/ Camogli, conto alla rovescia per i play off

Mamo Fondelli: “Napoli era un avversario tostissimo, ma a Camogli spesso era tutta un’altra storia“

Generico giugno 2022

Dalla Rari Nantes Camogli 1914

24 stagioni vissute tutte con un’unica calottina. Una storia d’amore infinita, fatta di vittorie indimenticabili, scelte forti e un affetto smisurato.

“Se penso alla Canottieri mi vengono in mente due ricordi ben precisi”, racconta Fondelli, “Il primo risale a metà degli anni sessanta. Io non giocavo ancora, ero un ragazzino che si stava avvicinando al mondo della pallanuoto. Ricordo una partita tosta. Loro erano già molto forti, ma alla fine vincemmo noi. Il ricordo indelebile risale propio al termine della partita, il tecnico di Napoli, infatti, disse queste parole: abbiamo perso contro sette morti e uno con la coscia a terra. Si riferiva a Puigi La Firenza che quella sfida la giocò con un problema a una gamba. Ricordi che fanno sorridere e che risvegliano in me sentimenti di una pallanuoto che non esiste più. In quegli anni, infatti, Camogli era un pò il centro di tutto, pallanuotisticamente parlando, ma non voglio vivere nel passato, il mondo è cambiato e con lui anche questo sport.

Il secondo ricordo, invece, risale a metà degli anni settanta. Quella volta ero in vasca. Napoli era sempre una squadra fortissima, aveva già vinto uno scudetto e si giocava ogni anno il titolo. Anche in quell’occasione, però, a Camogli riuscimmo a ribaltare il pronostico. Ricordo che all’ultima azione segnai un gol molto bello da posizione angolatissima, fu una grande gioia e una vittoria per me indimenticabile. Una settimana dopo mi ritrovai in nazionale con il portiere della Canottieri e a distanza di qualche giorno era ancora scioccato dal gol subito e dalla posizioni da cui avevo tirato”

Aneddoti che fanno bene al cuore e che ci fanno rivivere una sfida storica che adesso, a distanza di diversi anni, in contesti diversi, è pronta a tornare. “Sarò per sempre innamorato del Camogli”, chiude fondelli, “il mio orgoglio più grande non è stato vincere il campionato del mondo con la nazionale, ma giocare 24 stagioni con la calottina bianconera. Verrò in piscina a vedere la partita e ovviamente spero in una notte da vecchio cuore bianconero, una di quelle vissute tante volte in passato”.