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Chiavari: libreria Agorà, come cambia il mercato. Più lettori giovani

"Ci sarà, sì il Festival della Parola, ma ci sembra che a noi sia richiesta una partecipazione più passiva che altro, non quella collaborazione fattiva che ci coinvolgerebbe veramente come libreria".

La libreria Agorà di Chiavari è una tappa obbligata per gli appassionati di lettura; aperta una trentina d’anni fa, dal 2001 è in piazza Roma, gestita da Marianna e Stefania Scotto D’Aniello. Un settore in crisi da ben prima del Covid, quello legato all’editoria, specialmente, ritiene Marianna, in una cittadina piccola dove il numero di librerie è troppo alto, se paragonato alla densità della popolazione, e all’interno di un mercato rispetto al quale la presenza dei turisti non influisce sugli affari.

Come sono cambiate le scelte dei lettori in questi vent’anni, chiediamo. “Negli ultimi anni è il thrilling il genere che tira di più. Ormai è sparito il bestseller di cui vendere duecento copie, come, ad esempio, succedeva ancora con l’uscita dell’ultimo romanzo di Camilleri. Il mercato è diversificato per genere e per periodo dell’anno; sotto Natale si vende il titolo di richiamo, ma è sempre più difficile”.

Come è andato lo scorso Natale? “Durante le feste le vendite vanno tendenzialmente abbastanza bene, però negli anni si abbassa sempre di più la spesa media: se prima si faceva il regalo da 50 euro, adesso si cerca il libro in edizione economica, il pensierino dai 5 ai 15 euro al massimo”.

E in che modo hanno inciso le restrizioni e le chiusure dovute all’emergenza sanitaria? “Siamo rimasti completamente chiusi soltanto col lockdown di marzo 2020, quando abbiamo effettuato consegne a domicilio di oggetti per l’intrattenimento dei bambini (colori, cartoncini..); una volta riaperto però, i fermi e i ritardi nelle forniture hanno impedito di compensare le perdite delle chiusure. Inoltre, la pandemia ha consolidato il trend, già presente, degli acquisti online: è pìù una questione di abitudine, secondo me, più che di reale convenienza economica, perché in realtà il costo è lo stesso in liberia e su Amazon, essendo vietato per legge un costo maggiore del 5%.

Nella clientela, quali sono le fasce d’età prevalenti? “Soprattutto ragazzi adoloscenti, superano gli adulti in media. Non so se succede perché sono talmente circondati dalla tecnologia che un libro rappresenta una forma di evasione, una coccola o invece per via della pratica di scambiarsi i libri con le amiche. Probabilmente fa tanto la pubblicità su Instagram, che riesce a intercettare i più giovani”.

Valutazioni e proposte sulle iniziative culturali promosse qui a Chiavari. “Speriamo che sia organizzato qualcosa all’esterno, dalla primavera in avanti. Ci sarà, sì il Festival della Parola, ma ci sembra che a noi sia richiesta una partecipazione più passiva che altro, non quella collaborazione fattiva che ci coinvolgerebbe veramente come libreria. Abbiamo provato a organizzare presentazioni di libri ma non vanno, a meno che non sia il grande nome e comunque ora la gente mal sopporta di stare a lungo in luoghi chiusi.