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Chiavari, lavoratori Hi-Lex in corteo chiedono soluzioni alternative ai licenziamenti

Al Comune di Chiavari è stata rivolta la richiesta di portare la questione all’ordine del giorno in Consiglio, in quanto città capofila del Tigullio che merita di continuare ad avere un’importante realtà di fabbrica

Oggi manifestazione a Chiavari dei dipendenti della Hi-Lex, multinazionale giapponese della componentistica meccanica, contro gli annunciati licenziamenti di 22 lavoratori della sede italiana. I sindacati Fiom CGIL, Fim CISL e Uilm hanno indetto la giornata di sciopero dopo che nell’incontro di mercoledì scorso i vertici dell’azienda hanno ribadito la decisione, senza (per ora) prendere in considerazione soluzioni alternative agli esuberi.

Il corteo, di circa 300 persone, è partito dallo stabilimento di Sampierdicanne (nei locali dell’ ex Lames) alle 10, per proseguire fino in piazza N.S. dell’Orto. A sostenere i lavoratori Hi-Lex delegati sindacali di altre realtà industriali del Levante (Fincantieri, Arinox, Industria di Leivi, Sanguineti, Algo, Mectron), mondo politico e Anpi e singoli cittadini. Presenti i sindaci Valentina Ghio di Sestri Levante Gino Garibaldi di Cogorno e Vittorio Centanaro di Leivi. “Abbiamo partecipato a fianco dei lavoratori per fare sentire la vicinanza degli enti locali a una vicenda che deve risolversi perché non è possibile che il territorio perda 22 posti di lavoro in un momento di grave difficoltà per le famiglie. Sosterremo la loro richiesta di lavoro”, dichiarano all’unisono i tre amministratori.

Le maestranze sindacali hanno incontrato i rappresentanti dell’amministrazione chiavarese – il sindaco facente funzioni Silvia Stanig e il presidente del Consiglio Comunale Antonio Segalerba – all’interno della sala consigliare, ai quali hanno illustrato la domanda di ricorso a ammortizzatori sociali per fronteggiare “una crisi delle materie prime dovuta al Covid che noi riteniamo passeggiera. Il modo in cui l’azienda ha motivato il provvedimento è stata una provocazione inaccettabile: ci hanno detto che i lavoratori non possono essere formati. Porteremo le nostre istanze a livello regionale e nazionale”, ha detto Paolo Savini, responsabile Fiom Cgil del Tigullio.

“Un territorio che perde lavoro perde reddito e servizi. È vero che il settore automotive è in crisi congiunturale. Ma una chiusura così elevata non è sostenibile. La giornata di oggi è una risposta del territorio: no ai licenziamenti, troviamo soluzioni alternative. È possibile perché, a detta dell’azienda stessa, la realtà di Chiavari è virtuosa, le commesse ci sono”, afferma la Uilm.

Al Comune di Chiavari è stata rivolta la richiesta di portare la questione all’ordine del giorno in Consiglio, in quanto città capofila del Tigullio che merita di continuare ad avere un’importante realtà di fabbrica. “Bisogna scongiurare in tutti i modi la perdita di posti di lavoro. Staremo al fianco dei lavoratori e delle famiglie, si deve lavorare affinché siano trovate soluzioni condivise. Facilteremo incontri a tal fine, anche con gli enti sovraordinati”, la risposta di Segalerba. “Appena presa la notizia, abbiamo incontrato l’azienda e chiesto la garanzia che Hi-Lex resti sul nostro territorio, affrontando questa situazione tramite lo strumento degli ammortizzatori sociali. Siamo consapevoli di quello che rappresenta questa realtà per Chiavari e ci impegneremo per quanto sono le nostre possibilità perché il tessuto economico e umano della città non ne esca indebolito”, la rassicurazione di Stanig.

La vicenda sarà portata all’attenzione della prossima seduta del Consiglio Comunale.