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Lavagna: decesso di Camilla, cartella clinica incompleta

Camilla
Camilla Canepa

Torna alla ribalta della cronaca giudiziaria il decesso di Camilla Canepa, la studentessa di Sestri Levante morta a 18 anni a seguito della vaccinazione con AstraZeneca avvenuta il 25 maggio 2021. Il 3 giugno la ragazza accusa un malessere e si reca al pronto soccorso di Lavagna da cui viene dimessa nonostante gli esami evidenzino un abbassamento delle piastrine. Le condizioni di Camilla peggiorano rapidamente; torna al pronto soccorso dove le viene diagnosticata una trombosi; trasferita al San Martino vi muore il 10 giugno.

Sia Repubblica sia il Secolo danno oggi notizia che, per quanto il personale del pronto soccorso fosse a conoscenza che la ragazza era stata vaccinata con AstraZeneca, tale importante particolare non fu scritto nella cartella clinica.

L’Agenzia italiana del farmaco il 26 maggio aveva emanato una direttiva secondo cui, se dopo la vaccinazione con AstraZeneca si fosse verificato un abbassamento di piastrine, i pazienti  dovevano essere  trattati con emoglobine e steroidi. Perché ciò non è avvenuto? La Procura ha ora affidato un supplemento di perizia ai suoi esperti.

La Procura indaga per omicidio colposo, ma non vi sono nomi iscritti sul libro degli indagati. Dalla Procura emerge il fatto che i genitori di Camilla riferirono al personale del pronto soccorso che uno zio della ragazza soffriva di una carenza cronica di piastrine. Fu questo particolare e il fatto che si continuava a somministrare AstraZeneca, nonostante i dubbi avanzati, a influire sulla decisione dei sanitari di dimettere Camilla?