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Il romanzo

Cogorno: Helena Molinari presenta “Case”, il suo nuovo libro

Case come luoghi di vita, di memorie e di storie, anche quando le si attraversa di passaggio. Il libro è stato ideato e scritto in buon parte all'interno delle mura di un ospedale, dove l'autrice è stata  ricoverata a marzo 2020, all'inizio del primo lockdown

Nella splendida cornice di Borgo Fieschi, di fronte alla omonima Basilica a San Salvatore di Cogorno, si è tenuta oggi la presentazione del nuovo libro di Helena Molinari, dal titolo “Case”. Ad introdurre il volume, il giornalista Davide Girlando. Scrittrice e conduttrice radiofonica, nata a Lavagna nel 1969 e cresciuta a Chiavari, Helena Molinari è ideatrice dal 2014 del Festival della Parola; con la casa editrice Pentàgora ha già pubblicato il romanzo “Emma” nel 2019.

Case come luoghi di vita, di memorie e di storie, anche quando le si attraversa di passaggio. Il libro è stato ideato e scritto in buon parte all’interno delle mura di un ospedale, dove l’autrice è stata ricoverata all’inizio del primo lockdown: “Mi sono ritrovata nell’assoluta incertezza di diagnosi e di cura – ricorda la Molinari -. Ho assistito al racconto del personale sanitario in sofferenza, che doveva traslocare  figli e nipoti nelle case dei propri familiari. Da quel contesto è nata l’idea. Ma non è un romanzo autobiografico né che parla di pandemia. E’ un romanzo che vuole parlare ancora una volta, come forse già accaduto in ‘Emma’, delle cose importanti nella vita di tutti noi”.

“Case” scorre tra diverse e minuziose descrizioni di luoghi, di case in montagna e in città, tra Badia in Trentino, Milano e la Liguria. Si compone di diversi personaggi, con numerosi flashback della giovinezza di Chiara, la protagonista, delineando un percorso introspettivo che ha come termine sempre la luce in fondo al tunnel. La parola “casa” viene declinata in varie accezioni: la casa di pietra, la casa-rifugio, la casa dove viviamo come famiglia. Cogorno è rappresentata nel romanzo dalla figura di zia Rosa, che si contrappone a quella di Chiara; il personaggio s’ispira alla zia della scrittrice, scomparsa poco dopo l’ultimazione del libro e che da anni viveva a Breccanecca: “Una donna forte, vivace e puntigliosa, che riassume in sé i tratti della liguricità. Nata nel primissimo dopoguerra, non aveva potuto studiare, così mio padre, era cresciuta attraverso sacrifici e lavoro ed era dotata di uno stupefacente, quasi adolescenziale, desiderio di conoscere. Ho cercato di rendere il libro il più credibile possibile tramite lo studio della lingua e delle traduzioni liguri, milanesi e ladine”, spiega Molinari.

Le case sono le storie di chi ci ha vissuto, questo il significato che assumono nel romanzo. “Il messaggio è quello di portare l’attenzione non necessariamente alle cose ma a ciò che esse rappresentano, al coraggio di uscire da una casa e di farvi ritorno. Abbiamo bisogno di osservare le case per comprendere noi stessi, per comprendere ciò che abbiamo vissuto e per amarci. E non lo facciamo quasi mai con l’accuratezza necessaria. Come scrive Helen Rowland, ‘la casa è fatta da quattro mura qualsiasi che racchiudono la persona giusta”. “Siamo felici che Helena abbia scelto Cogorno per presentare questa storia meravigliosa, di cui fa parte anche la nostra comunità – dichiara il sindaco, Gino Garibaldi -. E’ bello pensare, come il libro ci suggerisce, che la vita sia un percorso che, passando per zone d’ombra, tende sempre alla luce e alla gioia. La casa è la luce, il luogo dove siamo accolti”.

Helena Molinari ha dedicato “Case” a suo figlio e a tutti i ragazzi della sua età, che avrebbero voglia di uscire da casa ma che non possiedono ancora gli strumenti per comprenderne la storia.  La presentazione ha incluso la lettura di alcuni passi, a cura di Anna Garibaldi, insegnante e bibliotecaria a Cogorno.