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Urbanistica

Regione: piano territoriale, 54 emendamenti; uno solo approvato (2)

foto consiglio

Dall’ufficio stampa del Consiglio regionale riceviamo e pubblichiamo la cronaca del dibattito sul Piano Territoriale regionale proseguito nel pomeriggio

Nel pomeriggio è proseguito il dibattito sulla Proposta di deliberazione 34 relativa alla “Adozione del Piano territoriale regionale”.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha ripreso nella seduta pomeridiana la sua relazione di minoranza. Il consigliere ha ricordato i danni provocati negli anni in Liguria da mareggiate, alluvioni e frane «eppure nel Piano la giunta propone di dividere la Liguria in Costa, Città e un generico Entroterra ma questa lettura non fa fare un salto di qualità e condiziona tutte le misure e le iniziative anche urbanistiche che sono messe in campo». Garibaldi ha sollevato il problema della carenza di trasporti e di connessioni digitali che non rendono l’entroterra attrattivo: «Manca, dunque, la conoscenza di quello che dovrebbe essere inserito nel PTR». Secondo il consigliere, inoltre, «mancano una visione di sviluppo rivolta oltre i confini liguri, un riferimento alla programmazione europea e, nello specifico, al Pnrr». Un’altra carenza sarebbe, secondo il consigliere, l’assenza di un rapporto con l’Agenda regionale 2030 sullo Sviluppo Sostenibile. «L’idea di Liguria che la giunta propone, tripartita fra entroterra, città e conurbazioni urbane – ha aggiunto – fotografa le disuguaglianze fra i territori, nega relazioni fra costa e entroterra senza valorizzare la logica di rete e dei sistemi complessi».

Davide Natale (Pd-Articolo Uno), che ha presentato numerosi emendamenti, è intervenuto nella discussione generale e ha ribadito le perplessità del gruppo sul provvedimento: «La giunta non ha riformato nulla con questa legge in quanto i Comuni devono, comunque, continuare a redigere il Puc e alcune amministrazioni sono obbligate a redigere anche il Piano dei servizi e delle infrastrutture». In questo senso il consigliere ha rilevato alcune contraddizioni nel PTR.

Enrico Ioculano (pd-Articolo Uno) ha espresso forti critiche al provvedimento e, in particolare, ha dichiarato: «Il documento è fumoso, con grandi principi, ma poca sostanza dove si delinea una regione di consolidamento e che lascia agli Enti locali lavorare sui progetti, mentre sarebbe stato utile verificare prima dove si vuole andare». Secondo il consigliere, il Piano non prevede azioni tali da rendere davvero attrattivo l’entroterra, non prevede risorse per la pianificazione dei piccoli Comuni e non tutela la costa dal rischio idrogeologico.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha condiviso le obiezioni fatte durante il dibattito nella seduta del mattino dai consiglieri di minoranza e ha rilevato le oggettive difficoltà dei piccoli Comuni nella pianificazione urbanistica. «Con questo documento la Regione – ha detto – non ha raggiunto un buon risultato» e ha messo in guardia contro il rischio di nuovi consumi del territorio: «A questo riguardo sarebbe stato necessario – ha specificato Pastorino – elaborare il PTR dopo il Piano paesaggistico. Il suolo, infatti, non è una materia prima, ma è un bene comune eppure non siamo riusciti a fare l’operazione inversa al minor consumo di suolo e cioè recuperare il suolo per riconsegnarlo ad una naturalità».

Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha accusato: «Il piano manca di strategia e non contiene una fotografia reale, dettagliata e organizzata di quanto succede in Liguria». Secondo il consigliere il PTR «non è funzionale alle esigenze della Liguria, in quanto viene  ipotizzato un sistema di sviluppo del territorio senza valutarne le reali compatibilità e senza considerare, come riferimenti, il Pnrr e la transizione ecologica». Arboscello ha rilevato, inoltre, che non ci sarebbero le risorse necessarie per attuare la pianificazione «e – ha concluso – mancano gli strumenti pe verificare la reale attuazione del Piano».

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha premesso rilevando la necessità della difesa del territorio: «Il recupero è fondamentale, guardare avanti vuol dire recuperare, la pietra non deve essere in contrasto con l’ambiente ma un arricchimento». Secondo il consigliere avrebbe potuto essere un piano importante e ha sottolineato la disponibilità dell’assessore Scajola durante il dibattito in Commissione, «tuttavia – ha aggiunto – è mancato l’obbiettivo di una programmazione a largo respiro preferendo solo slogan e piccole misure di corto respiro».

Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) ha ringraziato l’assessore Scajola e gli uffici che hanno contribuito alla redazione del PTR. «E’ una normazione di tipo generale – ha spiegato – e al contempo soggiace ad altri strumenti programmatori sovraordinati». Il consigliere ha aggiunto: «Questi PTR rappresenta una rivoluzione copernicana rispetto alla normativa urbanistica tradizionale e dà indicazioni strategiche secondo una logica molto fluida della programmazione». Bozzano ha specificato: «E’ un grande passo avanti intermedio per arrivare ad un risultato migliore e contiene novità importanti rispetto al PSI» e ha sottolineato l’importanza ai temi ambientali e attenzione alla tutela dell’agricoltura. Secondo il consigliere il provvedimento scongiura «il rischio di ingessamento».

Chiara Cerri (Cambiamo con Toti presidente) ha sottolineato i punti di forza del documento ricordando che questo genere di programmazione era attesa da 20 anni e ha rilevato «gli sviluppi positivi del Piano, che prevede nuovamente il pieno coinvolgimento dei Comuni anche nelle fasi successive». Il consigliere ha ringraziato gli uffici che hanno affiancato i consiglieri durante l’esame del testo nelle competenti commissioni consiliari.

L’assessore all’Urbanistica Marco Scajola ha illustrato il percorso di formazione del PTR, la cui redazione era attesa da 20 anni, ricordando che l’elaborazione è iniziata nel 2019 e che hanno partecipato attivamente tutti gli enti locali attraverso la Conferenza di Pianificazione. Scajola ha ringraziato la maggioranza per avere sostenuto l’azione della giunta: «La Regione ha raggiunto un traguardo storico, questo è un atto molto importante e che arriva dopo anni di confronto con il territorio nel quale la giunta ha dato la massima disponibilità. Abbiamo ascoltato tutti e abbiamo recepito – ha detto – anche molti suggerimenti arrivati da Federparchi, Cal e dai Comuni, suggerimenti che abbiano tradotto in emendamenti che l’opposizione ha poi bocciato e che sono stati approvati grazie al voto della maggioranza».

L’assessore ha puntualizzato: «Grandi e piccoli Comuni hanno apprezzato questo lavoro, e con questo provvedimento viene dato un aiuto all’entroterra,  i Comuni avranno regole che potranno applicare subito o che potranno modificare. La giunta – ha ribadito – dà opportunità e non vincola, non obbliga».  Scajola ha precisato: «Il PTR territoriale non è entrato in argomenti che riguardano i piccoli Comuni perché già nel 2018, con le linee guida regionali, la giunta è andata incontro alle richieste del territorio» e ha ribadito il consenso riscosso dal testo sul territorio. «I piccoli Comuni – ha aggiunto – hanno apprezzato le opportunità che gli sono state offerte, c’è stata un’intesa positiva, che darà un futuro immaginato in modo completo, partendo dalla costa e arrivando alle città. Anche l’entroterra è messo al centro della programmazione».

L’assessore ha poi respinto con fermezza le accuse di nuove cementificazioni: «Negli ultimi due anni abbiamo consumato meno suolo e la nostra legge è diventata un modello nazionale sulla Rigenerazione urbana, ma non imponiamo strutture mastodontiche di normative che poi ingessano il territorio che, invece, ha bisogno di strumenti leggeri». L’assessore ha concluso: «La Regione con Il PTR fa una scelta coraggiosa per tutelare il territorio e rilanciare l’economia, anche con i fondi messi a disposizione dal PNRR».

Al termine del dibattito sono stati votati 12 dei 54 emendamenti presentati da Luca Garibaldi e Davide Natale del gruppo Pd-Articolo Uno, Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa Presidente) e da Paolo Ugolini (Mov5Stelle).

Fra questi è stato approvato un solo emendamento, presentato da Luca Garibaldi ,che nel Piano di ambito dell’Entroterra (uno dei tre ambiti previsti nel PTR insieme a Citta e Costa, ndr) chiede di tenere conto della Strategia nazionale per le aree interne.