Chiavari: "Caso Hi-Lex, io l'avevo previsto in tempi non sospetti" - LevanteNews
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Chiavari: “Caso Hi-Lex, io l’avevo previsto in tempi non sospetti”

"Appena scaduti i termini legali dell’accordo che aveva permesso ad Hi-Lex di acquisire questa azienda che era in concordato fallimentare, è successo quello che già al momento dell’acquisizione da parte di questa multinazionale avevo previsto e espresso"

manifestazione lavoratori Hi-Lex, Chiavari
Giorgio Canepa

Da Giorgio Canepa, capogruppo comunale Partecip@ttiva

La notizia che l’azienda metalmeccanica Hi-Lex (quella che era la Lames) ha annunciato il licenziamento collettivo di dipendenti non ancora definito sia nel numero che nelle qualifiche, credo non sia una sorpresa.

Appena terminati i termini legali dell’accordo che aveva permesso ad Hi-Lex di acquisire questa azienda che era in concordato fallimentare, è successo quello che (purtroppo) già al momento dell’acquisizione da parte di questa multinazionale avevo previsto e espresso anche durante una seduta del Consiglio Comunale di Chiavari, seduta dove un consigliere della maggioranza di Levaggi era intervenuto dicendomi “se avevo la sfera di cristallo per dire queste cose”.

Non avevo nessuna “sfera”, se non una lunghissima esperienza di “manufacturing” negli stabilimenti di due multinazionali, e soprattutto molti degli ultimi anni inserito nel settore internazionale delle acquisizione e dismissioni di strutture produttive, dismissioni sempre effettuate passando prima da trasferimenti (più o meno evidenti) di commessa dal territorio di una nazione (Italia, Francia, Spagna ad esempio) ad altre nazioni considerate più “attrattive” (tasse ridotte, costo del lavoro molto basso)

Nella mia esperienza molto spesso ho visto (e purtroppo anche operato) nel ridurre le maestranze più “sul pezzo” (operativi o meglio operai come si definivano) mantenendo sul territorio le risorse più “preziose” (in particolare progettisti e tecnici della qualità) per bilanciare per un po’ di anni gli effetti in entrambi i paesi.

Lasciamo che le riunioni tra le parti sociali evidenzino i dettagli di queste annunciate dismissioni, e poi si potrà andare più a fondo nella materia anche se già da adesso bisognerebbe capire (e non credo sarà facile) come sono evoluti e si evolveranno i carichi di lavoro (ed i profitti) negli stabilimenti che Hi-Lex ha in altri paesi, in primis nell’ est europeo ma non solo.

A suo tempo, con questa mia previsione ma soprattutto quando si discuteva sulla cessione della Lames, avevo sollecitato le forze imprenditoriali del territorio a trovare un po’ di coraggio ed acquisire localmente (magari con delle forme innovative di cooperazione) questa azienda.

Purtroppo se perderemo questa struttura, sarà un altro colpo pesantissimo al lavoro sul territorio, soprattutto in mancanza di scelte alternative, magari in altri campi, scelte che fino ad oggi non ho mai visto, neanche nelle discussioni, dei politici e delle forze che invece potrebbero e dovrebbero fare qualcosa, o almeno tentarci.

Come già detto auspico che l’Azienda, ma soprattutto i posti di lavoro restino su questo territorio e se  serve io metto a disposizione la mia esperienza e quanto possa contribuire alla problematica (non solo Hi-Lex, ma soprattutto nel trovare alternative), e credo che la stessa cosa dovrebbero farlo tutte le forze politiche …. non a parole ma lavorando concretamente a tutti i livelli per il Tigullio.

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