Lettere/ "Portofino, il Parco nazionale non c'è ancora, i problemi sì'" - LevanteNews
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Lettere/ “Portofino, il Parco nazionale non c’è ancora, i problemi sì'”

Parco nazionale di Portofino

A firma Giampietro Pozzo riceviamo e pubblichiamo

I signori che vogliono imporre le loro idee agli altri hanno fatto tanto che sono riusciti a fare quello che loro chiamano il parco Nazionale di Portofino. Una specie di aborto,  almeno per ora. I problemi li sta già portando e in molti ce ne stiamo accorgendo. Ne porterà altri, molti, e ce ne accorgeremo presto. Quando non si vuole ascoltare chi da anni ci vive in un parco, poi si finisce per subire queste leggi imposte da Roma.

Non si può imporre un parco a chi non lo vuole!

Vorrei fare un appello a tutti i politici responsabili dei comuni coinvolti. E anche di tutti quei politici che hanno a cuore gli elettori che  li hanno votati. Pensateci e poi prendete la decisione che ritenete migliore. Ma pensateci bene perché poi dopo sarà troppo tardi. Non tradite la fiducia che vi hanno dato i vostri elettori. Fate in modo che i vostri nomi e cognomi non vengano ricordati con vergogna dalla vostra stessa gente.

Non vogliamo i “grandi” finanziamenti da Roma. Non ci interessano le “imperdibili” occasioni di sviluppo. Se li tengano. E ci si trastullino loro. Noi in Liguria siamo ancora abbastanza forti per cavarcela da soli. Non abbiamo bisogno di Roma. Né di altre menzogne.

A tutti dico: non ascoltate il canto oggi melodioso di queste sirene. Il loro canto tra poco lo canteranno ben altri personaggi e non sarà più tanto intonato. Arriveranno leggi restrittive e vincoli su questo e su quello. I territori nel parco nazionale non saranno più di chi li ha abitati e curati da sempre, ma di politici poltronati che da Roma dirigeranno il traffico. Che decideranno anche al posto dei politici locali che così avranno perduto il contatto con i loro elettori.

Ricordo a tutti che i Liguri sono stati l’ultimo popolo in Italia a piegarsi al potere di Roma. Se oggi noi non lottiamo per la terra dei nostri antenati chi lo farà per noi?