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Ambiente

Chiavari: parco foce Entella, lettera di Lanata a Garibaldi

Da Pino Lanata lettera aperta a Luca Garibaldi, consigliere e capogruppo regionale PD 

Son il solito cacciatore convinto esiliato, titolare di Armeria in Chiavari.

Da tempo seguo le sue comunicazioni su “Levante News”; spesso ho condiviso le sue opinioni, idee e proposte (escluse sicuramente quelle sul Parco); l’ultima del 22/11 mi ha convinto a scriverle per puntualizzare la mia opinione in merito alla dilagante “parco mania” e per fare osservazioni in merito al fatto che il  Convegno di Chiavari del 19/11, con la sua presenza, ha “avanzato alcune proposte”.

Forse Lei in pratica non ha ancora compreso che parco nazionale significa subito divieti e poi nuovi regolamenti. Terreni e immobili sempre più soggetti al potere del Comitato di Gestione del Parco, che limita il potere dei singoli Sindaci; in pratica su parte del territorio comunale il Sindaco (che è sempre eletto) non ha più competenza; comanda il Parco il cui Comitato è nominato, non eletto …e la democrazia per la quale anche la mia famiglia ha lottato, va a perdersi.

Testualmente Lei dice:

-inserire la piana dell’Entella e la sua Oasi faunistica nel Parco Nazionale. Maggiore tutela ambientale, valorizzazione della vocazione agricola, possibilità di investimenti per renderlo un vero e proprio Parco fluviale-

OK, tutto bene o tutto male?

L’Oasi dell’Entella ha per confini la Statale per la Valfontanabuona da Chiavari e la provinciale da Lavagna,Cogorno, Carasco; praticamente tutta la piana del Lavagna e dell’Entella da Maggi al Ponte Ferroviario.

Se l’Oasi diventa Parco Nazionale Lei è in grado di assicurare che tutto cambierà?

Eliminerà il male: basta campi di calcio, basta scuole, fabbriche, officine, supermercati, grandi magazzini, abitazioni varie,basta inquinamento da traffico.

Riporterà il bene: i “bei” per irrigare, i mulini, il laghetto del Toni, la palude di San Salvatore, la palude di Carasco, la chiusa di San Giuseppe, gli orti con gli ortolani umani e gli ortolani volatili.

O no, il mondo è cambiato. Forse a Lei è sfuggito. Non c’è più la “fiumana bella” che s’adimava…

Non c’è più la fiumana, è rimasta poca acqua spesso maleodorante; non è bella, basta fare un giro per rendersene conto.

Il Parco Nazionale mi ridà la casa in cui è nata mia nonna Castagnino Angela, alla foce dell’Entella ove oggi c’è il Lido? Mi ridà la piana di Carasco senza la Faci, senza la Spiga ed altre fabbriche varie?

Scenda a terra, abbandoni anche Lei la “bolla” in cui vive e vedrà che i cacciatori non sono il male assoluto, non sono solo loro quelli da eliminare.

Scriveva Montanelli (premiato come “cacciatore gentiluomo”): la distruzione di un paesaggio è un crimine che dovrebbe valere ai responsabili la galera a vita.

Chi mettiamo oggi in galera? Solo i cacciatori!!!