A Recco e Camogli la crisi delle vocazioni è evidente e si riflette sui servizi offerti ai fedeli. A Recco a presidiare con efficienza la parrocchia centrale è don Pasquale Revello (classe 1935) ed è sempre attivo don Antonio Servetto (classe 1946) che guida con grinta la parrocchia di San Rocco nonostante da anni sia costretto su una carrozzella. A Camogli l’ultimo arrivato, è don Davide Casanova (designato dal cardinale Angelo Bagnasco negli ultimi giorni del suo mandato arcivescovile) che guida le parrocchie di San Rocco e Ruta dove ha trovato una chiesa inagibile per mancanza di manutenzione e con alti costi per poterla riaprire. A tamponare la situazione, dovuta alle frequenti giustificate assenze di don Danilo Dellepiane (classe 1976), rettore dell’importante santuario di Recco e della parrocchia centrale di Camogli e agli impegni personali di don Francesco Marra (classe 1954) rettore del santuario del Boschetto, sono i padri Benedettini Olivetani, in particolare dom Francesco Maria Beda Pepe; così come a Recco ha supplire alle carenze è spesso don Marco Fazio (classe 1962), titolare di varie parrocchie a Sori.
Ora l’arcivescovo di Genova Marco Tasca ha varato una nuova strategia con l’arrivo dalla diocesi di Milano retta Mario Delpini, del primo sacerdote missionario, don Olindo Ballarini; anziché in Africa dove aveva chiesto di andare, diverrà parroco a Campi e Cornigliano (come spiega Bruno Viani sul Secolo oggi in edicola). Le visite dell’arcivescovo Marco Tasca nel Golfo Paradiso (la diocesi di Genova termina a Ruta) sono frequenti e conosce le situazioni personali dei suoi sacerdoti e le esigenze dei fedeli. Non è certo persona che agisce con superficialità; da tempo si attendono le sue decisioni per migliorare la disponibilità della Chiesa verso i fedeli. Ora ci si chiede se, ad esempio a Camogli, arriverà un parroco milanese; tra l’altro qui troverebbe moltissimi concittadini.