A Chiavari la macchina comunale è ormai attiva. Ma restano molti interrogativi. Si è capito che il gruppo di Antonio Segalerba, presidente del Consiglio comunale, è già attivo e predominante rispetto agli altri raggruppamenti della maggioranza. Partecip@attiva recita un ruolo subalterno per garantirsi la presenza in Consiglio in caso di vittoria? Il gruppo Corticelli si accontenta dei risultati che gli si attribuiscono nel consiglio direttivo del Torriglia? Si capisce invece, perfettamente, che il gruppo Segalerba punta tutte le sue carte su un defunto, il sindaco Marco Di Capua il cui nome assume un posto predominante anche sul logo; il sito di Avanti Chiavari, pubblica l’articolo del Secolo odierno in cui si parla della possibile candidatura di Alessandra Ferrara (certamente in lista), ma campeggia la foto di Michela Canepa vedova Di Capua probabile candidata sindaco di Segalerba. Candidata che la spunterebbe sui nomi di Alessandra Ferrara (sostenuta da Comunione e Liberazione) e del vicesindaco uscente Silvia Stanig (Partecip@ttiva). Si era fatto il nome anche di Fiammetta Maggio, ma quale esponente di tutta la coalizione.
Marco Di Capua era l’amico di tutti per il suo carattere, l’aspetto rassicurante, la capacità di rapportarsi con tutti, l’innata simpatia che trasmetteva. Tutte doti il cui ricordo approfondisce la differenza con chi vorrebbe trarne vantaggio.
Si ignorano le decisioni che stanno maturando Cinque Stelle e Pd, comunque protagonisti della campagna elettorale. Si ipotizza invece che la coalizione dei partiti di centro-destra calerà un asso che vale un poker. La ventilata candidatura sarebbe stata coperta, per non bruciarla, dal nome di Sandro Garibaldi, coordinatore nel Tigullio della Lega, consigliere di minoranza a Chiavarti e di maggioranza in Regione. Il candidato, si dice indicato da Toti in persona, sarebbe Paolo Cavagnaro, già direttore generale dell’Asl 4 ed oggi dell’Asl 5; persona di grande professionalità e carisma. Nome che piace anche al mondo cattolico.
