Avegno spara sette cartucce contro il parco di Portofino - LevanteNews
LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Ambiente

Avegno spara sette cartucce contro il parco di Portofino

Dal gruppo Consiliare “Attiva Avegno”

Ieri sera in consiglio comunale, con ampio ritardo rispetto ai termini di regolamento, si è discusso Ordine del Giorno da noi presentato sulla possibilità di adesione del Comune di Avegno al Parco Nazionale di Portofino alle condizioni emerse a seguito della recente sentenza del Tar Lazio.

Ricordando che l’amministrazione non ha mai ritenuto di calendarizzare una discussione nell’Organo Consiliare sul Parco Nazionale, abbiamo voluto con decisione che l’argomento fosse discusso in Consiglio perché riteniamo che il Sindaco non possa sedersi al tavolo di confronto tra gli enti locali ed il Ministero della Transazione Ecologica senza mai avere opportunamente informato ed ascoltato i residenti, o perlomeno il consiglio comunale che in qualche maniera li rappresenta.

Occorreva ribadire che in base alla nuova perimetrazione dell’Area (comunicata dal Ministero il 27/07/2021) solo il 5% del territorio del Comune di Avegno è inserito nel Parco, ovvero una striscia di area boschiva compresa tra le piane di Caravaggio, transitando dalla cappelletta del Gallo fino al passo Spinarola e le cime del Monte Bello e Monte Borgo (zone già sottoposte a vincolo e prive di insediamenti abitati) e che solo in questa area è stata richiesta l’attuazione delle misure di salvaguardia.

Dal nostro punto di vista essere nel Parco Nazionale può rappresentare un’occasione di sviluppo per le attività turistiche ricettive (Avegno conta 16 B&B, 3 ristoranti ed alcune case vacanza) ed in generale un volano positivo per tutte l’economia della valle, inoltre la soluzione proposta dal Ministero, che limita la porzione del nostro comune inserita nel Parco e non avrà alcuna ricaduta dal punto di vista urbanistico, va di fatto a soddisfare la prospettiva dell’amministrazione di diventare la Porta del Parco Nazionale.

I trasferimenti correnti, certamente non verranno gestiti dai Comuni, ma comunque dall’ente parco per la sostenibilità e cura del territorio che ne rientra.

Il punto di vista dell’amministrazione, finalmente declinato dal Sindaco durante la discussione, è comunque quello di contrarietà alla proposta del ministero, contrarietà basata su due punti fondamentali: il primo la necessità di garantire in quell’area comunque di pregio il mantenimento di una attività, quella venatoria, ritenuta storicamente, socialmente e culturalmente importante per il nostro territorio e che per decenni ha collaborato alla conservazione di quelle aree che difficilmente sarebbero state valorizzate, ovviamente la stessa attività che consente, sempre più con difficoltà, il contenimento della fauna selvatica, come il nostro primo cittadino sa essendo attivo praticante.

Il secondo punto di contrarietà si fonda sul “modus operandi” attuato dal Ministero e del poco tempo a loro dire concesso agli enti locali per la presentazione delle eventuali controdeduzioni; su questo punto tuttavia occorre oggettivamente obiettare che la Legge disattesa di istituzione del Parco Nazionale che invitava i Comuni ad elaborare i relativi pareri, risale all’anno 2017.

Sull’esito della votazione nessun dubbio; i membri della maggioranza (sette) contrari alla proposta del ministero, mentre in minoranza due i voti favorevoli (i nostri Attiva Avegno) ed un astenuto (gruppo Tradizione e Territorio) che si dichiara anch’esso onestamente in possesso della tessera di Federcaccia, ma è evidente che il futuro del parco nazionale, anche per Avegno, sarà deciso dal tavolo di confronto aperto da Anci Liguria.

Resta quindi aperta la discussione, che in fondo era il nostro obiettivo; ma anche ritenendo in parte condivisibili le ragioni della contrarietà della nostra amministrazione, siamo sicuri che l’unica sicura misura di salvaguardia da adottare, ovvero l’introduzione del divieto di caccia sulle aree parco (che ricordiamo rappresenteranno il solo 5% del territorio comunale) possa veramente pregiudicare ulteriormente il contenimento della fauna selvatica, ovvero essere giustificazione valida per opporsi al nostro ingresso nel Parco Nazionale?

 

 

Più informazioni