In occasione dei vent’anni dalla morte (ma anche dei 110 dalla nascita) Sestri Levante ricorda l’illustre concittadino Carlo Bo (1911 – 2001), rettore per tanti anni dell’Università di Urbino, critico letterario, traduttore e intellettuale fra i più acuti del secolo scorso, il cui pensiero merita di essere approfondito e riproposto alle nuove generazioni.
La mostra è divisa in due spazi: l’atrio del Palazzo Comunale dove i pannelli illustrano espressivamente l’amore di Carlo Bo per la sua “piccola patria”; nella sala Riccio è riprodotto, con fotografie e oggetti appartenuti al rettore, il Palazzo Ducale di Urbino la cui architettura costituiva per il critico letterario che percorreva ogni giorno, una sorta di rito di purificazione culturale e morale, segno concreto di quell’umanesimo integrale che anche Jacques Maritain auspicava. Diceva Carlo che “i luoghi sono libri aperti” ed il rapporto con il territorio va curato e perfezionato giorno dopo giorno.
All’inaugurazione erano presenti il sindaco Valentina Ghio, l’assessore alla Cultura Maria Elisa Bixio, l’attuale rettore dell’Università di Urbino, Giorgio Calcagnini, e i curatori fra cui Roberto Montanari, Natalino Dazzi, Marzia Dentone, Mercedes Bo.
Molte fotografie sono state fornite dalla famiglia Bo, rappresentata in questo pomeriggio di fine estate dalla cugina di Carlo.
La mostra si concluderà il 3 ottobre e sarà completata da manifestazioni collaterali a Palazzo Fascie, con la presentazione di libri su Carlo Bo.