'Santa'. De Marchi: "Dalla diga soffolta alla spalliera di San Lorenzo" - LevanteNews
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‘Santa’. De Marchi: “Dalla diga soffolta alla spalliera di San Lorenzo”

Santa Margherita Ligure cambia urbanisticamente. La diga soffolta motivo di grandi scontri è stata realizzata nel retroporto, lo ha rilevato una foto e in collina sono sorti molti cantieri

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Da Roberto De Marchi, già sindaco di Santa Margherita Ligure

la comparsa su “Levantenews”  della foto di Santa Margherita Ligure con cui ben si visualizzavano sia l’allungamento della diga foranea sia la soffolta nella zona del retro porto, ha dato lo spunto per una ripresa, questa volta pacata, delle riflessioni su questa annosa vicenda.

Ad alcuni dei miei ex  Assessori  e Consiglieri che lamentavano perplessità per un diverso trattamento “di controllo” tra la nostra azione passata e quella attuale, ho avuto facilità a rispondere che non è tanto importante chi fa le cose ma lo è assai di più che si facciano e che si dimostrino utili.

Semmai ci si può dolere vuoi per la perdita di tempo vuoi per una sorta di sudditanza nei confronti di chi (Sovrintendenza?) ha esagerato  nella ristrutturazione della  Capitaneria il cui antiestetico colore da topo-morto-annegato fa brutta mostra di sé nel suo ultimo piano.

Ma non vi è dubbio alcuno che oggi il porto è ben più protetto e ci auguriamo lo sia anche l’abitato sul mare nei quartieri di Centro e Ghiaia.

Sono convinto, inoltre, che diverrà naturale il futuro allungamento del molo dei traghetti per dare equilibrio ed ulteriore sicurezza alla nautica professionale e non.

Ciò a cui, invece, bisognerebbe mettere mano è la zona del retro porto:

la mia Amministrazione non aveva perseguito l’abbattimento dei resti del “cantiere Spertini” per farne un parcheggio.

L’obbiettivo massimo era la realizzazione di un Centro di talassoterapia convenzionato con l’intera rete alberghiera ma aperto a tutti i Cittadini ed agli Ospiti nel tentativo, concreto e non solo parolaio, di allungare le stagioni attrattive di “Santa” e fornire un servizio innovativo.

L’insediamento avrebbe dovuto svilupparsi  prevalentemente  in sottosuolo con un’altezza emergente  rispetto al piano strada di circa 150 cm., se ben ricordo, mentre sull’area sovrastante si doveva realizzare una piazza per eventi che, essendo ben distanziata dalle altre tradizionali aree, avrebbe consentito il contemporaneo svolgimento di manifestazioni a target differenziato.

Questa complessa  prospettiva (talasso e zona eventi) non si è potuta realizzare ed è del tutto inutile piangerci su ma potrebbe, invece, essere confermata la necessità di realizzare la zona-eventi a cura dell’Amministrazione comunale tanto più che, in quel quartiere, il fabbisogno di parcheggi è ampiamente coperto dal combinato del parking di via Favale e del Miramare.

Last but not least, ho ascoltato, un po’ sorpreso, il grido di dolore proveniente da persone sensibili alla tutela urbanistica e paesaggistica di fronte all’oggettiva esagerazione interventistica sulla cosiddetta “spalliera” di San Lorenzo e non solo.

A costoro, che ritengo sinceramente preoccupati,  ricordo  che il Piano Regolatore della mia Amministrazione prevedeva in quel settore una rigida crescita-zero  mentre con l’idea balzana di bloccare il porto alcuni fanatici, mai disponibili alla discussione ma solo allo scontro,  hanno agito, in bella collaborazione  con ambienti (non politici) della Regione Liguria, per affossare il Piano ed hanno così buttato il bambino insieme a quella ch’essi pensavano fosse solo acqua sporca.

Ora si lamentano di una fantomatica “Rapallizzazione di Santa” o, peggio, tacciono forse perché soddisfatti dalle possibilità che il blocco del Piano ha aperto alle loro proprietà, vera preoccupazione che nascondevano con i fari puntati sul porto.

Amen.