Lavagna: "Diga Perfigli, è il momento di fare chiarezza" - LevanteNews
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Lavagna: “Diga Perfigli, è il momento di fare chiarezza”

Cinque Stelle e 100%Lavagna fanno il punto sulla Diga Perfigli e ricordano che 5.000 lavagnesi su 7.000 non la vogliono

seggiun

Da 100% Lavagna  e Movimento 5 Stelle Lavagna

Questa lettera, scritta a due mani da 100% Lavagna e Movimento 5 Stelle, verrà letta al Sindaco e a  tutti i Consiglieri durante il Consiglio del 23 pv la cui convocazione straordinaria e urgente è stata chiesta dai due gruppi di opposizione in relazione ai recenti fatti riguardanti la diga Perfigli.

Signor Sindaco, Consiglieri tutti,

100% Lavagna  e Movimento 5 Stelle presentano un documento dove sono espresse considerazioni e valutazioni condivise sul tema  diga Perfigli propedeutiche agli argomenti che saranno successivamente presentati per discussione e votazione collegiale.

Nonostante l’impegno e la buona volontà di agire del Sindaco e del Consiglio per bloccare l’iter della diga siamo arrivati alle ruspe.

Citta’ Metropolitana e Regione hanno tirato dritto senza nessuna considerazione della volontà espressa dall’Amministrazione della città su atti formali e valutando di nessuna rilevanza la decisione del Sindaco di ritirare l’assenso all’Accordo di Programma del 2013 come suggerito dal Legale di riferimento.

In questo momento siamo appesi al filo della speranza che la Sopraintendenza ai beni culturali e ambientali, giudicando la Piana meritevole di vincolo ambientale (peraltro già individuata come Sito di Importanza  Comunitaria e Zona Speciale di Conservazione – ZSC – dalla Direttiva Habitat – Natura 2000) o ponendo vincolo monumentale sull’argine napoleonico, ci risolva il problema.

Siamo alla resa dei conti, quando per un obiettivo giusto e fortemente voluto è il momento di giocarsi il tutto per tutto.

Noi crediamo che impedire la costruzione della diga Perfigli sia per Lavagna un obiettivo giusto, anzi fondamentale, tanto quanto uscire dal dissesto, anzi di più.

Non saranno sufficienti competenza dell’Amministrazione e capacità di sacrificio dei cittadini, che ci accompagneranno fuori dal problema economico-finanziario, una volta costruito il muro: non ci sarà più una possibile via d’uscita. Rimarrà lì, e probabilmente seguito da altro cemento, a ricordarci generazione dopo generazione come scelte sbagliate di altri non sono state revocabili, instillandoci il dubbio che forse non abbiamo proprio tentato tutto, noi che in questo malaugurato momento storico ci troviamo a combattere in prima linea. Sarà un fallimento dal quale non si uscirà.

Riteniamo che questo sia  il momento della chiarezza e della determinazione finale che richiede:

1 – una risposta precisa al Governatore della Regione attraverso atto formale che renda esplicito con supportate motivazioni l’assunto, secondo quanto dichiarato dall’Avvocato di riferimento dell’Amministrazione, per cui il ritiro dell’assenso dall’Accordo di Programma da parte del Sindaco revochi “implicitamente” le delibere n° 11 e n° 36 del 2013

– Una azione legale avverso Città Metropolitana presso il TAR Liguria (a buon diritto ora che le ruspe sono sulla Piana) ovvero presso altre sedi ritenute opportune per varie motivazioni tra cui:

–         Non considerazione di tutti gli atti formali emessi da questa Amministrazione di contrarietà alla diga ( Del. n° 22- 31/3/2021 e n° 37 19/5/2021)

–         Violazione dell’innovativo principio espresso nell’art.7 comma 2 del DL 49/2010 di recepimento della Direttiva Comunitaria 2007/60 (c.d. Direttiva Alluvioni) secondo cui qualsiasi opera strutturale per la mitigazione del rischio idro-geologico, dovrebbe essere preceduta da ogni possibile intervento efficace non strutturale

–         Contravvenzione all’Art. 142 del Codice dei Beni Ambientali che vieta costruzioni a meno di 150 m dall’argine dei fiumi (e il seggiun in molti punti è più vicino)

–          Aggravamento del rischio idro- geologico della città per demolizione dell’argine napoleonico (collaudato come resistente ed efficace da 200 anni) per tutta la durata dei lavori

–         Incoerenza tra il dato riportato di avvenuta corretta validazione del progetto definitivo “Diga Perfigli” nella Delibera G.P. 123 del 18/11/2013, atto che ha permesso l’avanzamento del procedimento, e dichiarazione di non esistenza del suddetto documento quando esplicitamente richiesto a maggio 2021.

Crediamo infine che la cittadinanza, oltre 5000 lavagnesi – su circa 7000 votanti alle ultime elezioni – che hanno aderito al programma di 4 candidati sindaci su 5, in cui si ribadiva chiara e forte la contrarietà alla diga, si aspettino queste risposte finali da parte del Sindaco, dimostrandosi  disposto ad assumersi anche la responsabilità di poter perdere la battaglia.

Ma non sarà solo a condividere questa decisione, e Lavagna non lo dimenticherà.

 

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