Calvari: "Le origini famigliari di Amadeo Pietro Giannini" - LevanteNews
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Calvari: “Le origini famigliari di Amadeo Pietro Giannini”

Amadeo Pietro Giannini
Amadeo Pietro Giannini

Dal Lascito Cuneo

Venerdì pomeriggio, con inizio alle 17, nel giardino del Lascito Cuneo a Calvari si parlerà di Amadeo Pietro Giannini, il  fondatore, a  San Francisco di California, nel 1904, della “Bank of Italy”, divenuta successivamente Bank of America.

Ne parlerà Giorgio Chiarva, autore di una storia che egli stesso definisce “romanzo” ma che nei fondamentali elementi biografici e storici è del tutto vera. Ma ne parleranno anche altri, tra cui Renato Lagomarsino, cultore delle memorie locali, che annuncerà ufficialmente i risultati delle ricerche, sue e di Pierfelice Torre, (riunite in un fascicolo distribuito ai partecipanti) che hanno gettato luce sulle origini familiari di un personaggio divenuto famoso per le sue idee innovative in campo finanziario.

Anche senza scendere nei dettagli, ma con la certezza derivante dal ritrovamento di inequivocabili documenti d’archivio, si può dire – afferma Lagomarsino – che anche Calvari e Coreglia rivestono, assieme a Favale di Malvaro, un ruolo importante nella storia di Giannini.

La nonna paterna era la calvarese Maria Torre, sposatasi nella chiesa di Certenoli il 5 ottobre del 1837 con G.B Giannini figlio di Stefano.  Da loro, nel 1848 nacque Luigi, che il 30 giugno del 1869 sposò, nella chiesa di San Vincenzo di Favale, Virginia Demartini, da cui nacque, a San Jose in California, il 6 maggio 1870, Amadeo Pietro.

Ma originario di Calvari era anche Giuseppe Cuneo, nato il 12 marzo del 1834 ed emigrato nel 1850. Uomo intraprendente, non tardò a mettere da parte una discreta fortuna, in società per una decina d’anni con un suo compaesano e coetaneo, Pietro Torre, con il quale si era dedicato alla ristorazione e all’alloggio dei cercatori d’oro.

Giunto il momento di formarsi una famiglia, nel 1863 torna in Italia con il dichiarato proposito di “cercar moglie”. E a Coreglia conosce Maria Cuneo, poco più che quattordicenne (stesso cognome ma non parenti) e la chiede in sposa. L’atto di battesimo della ragazza, ritrovato a Coreglia nell’archivio della chiesa di San Nicolò proprio qualche giorno fa, reca la data del 26 dicembre 1848. Non risulta invece registrata la celebrazione del matrimonio, che assai probabilmente è  avvenuto in America.

Ma che cosa c’entra Giuseppe Cuneo con Amedeo Pietro? Il suo ruolo sarà determinante. Lasciata la locanda per i “gold diggers” intraprende infatti una fruttuosa attività in campo immobiliare ed entra a far parte di una piccola banca fondata da altri liguri emigrati, la “Columbus Saving & Loan”. La sua fortuna cresce, ma cresce anche la famiglia, con undici figli, tra cui Clorinda Agnes detta Clara, che farà innamorare Amadeo Pietro Giannini.

Per le comuni origini fontanine le due famiglie infatti si conoscono e si frequentano. Il matrimonio verrà celebrato il 12  settembre del 1892 e non passa molto che Amadeo Pietro sarà assunto nella banca di cui il suocero, diventato uno dei maggiori azionisti, fa parte nel consiglio di amministrazione.

Il 21 settembre del 1902 Giuseppe Cuneo viene a mancare. Gli eredi, fratelli e sorelle di Clara, che ripongono in Amadeo Pietro piena fiducia, gli affidano la gestione del patrimonio paterno, valutato in 500 mila dollari. Subentrato al suocero nel consiglio della banca, nel 1904 si fa liquidare e decide di realizzare il sogno di una banca tutta sua, amministrata secondo i suoi principi etici: prestare soldi a chi ne ha effettivamente bisogno e non soltanto, per non correre rischi,  a chi è già ricco.

Il suo sogno si concretizza,  e sarà la ricostruzione di San Francisco, dopo il terremoto e l’incendio del 1906, a offrirgli l’opportunità di mettere in atto quei criteri innovativi che ben presto si dimostreranno vincenti.

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