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Ambiente

Parco di Portofino: un triunvirato per decidere i futuri confini

I tre incontreranno i sindaci degli otto Comuni aggregati al parco dal ministro Roberto Cingolani che verrà poi relazionato entro agosto.

Parco Portofino da "Tutti per il Parco"

Dopo il vertice di ieri in prefettura,  il futuro del parco di Portofino è nelle mani del direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai, dell’assessore regionale ai parchi  Alessandro Piana e del presidente del parco di Portofino Matteo Viacava. I tre incontreranno i sindaci degli otto Comuni aggregati al parco dal ministro Roberto Cingolani che verrà poi relazionato entro agosto.

In questi giorni in un levante strapieno di turisti, i residenti parlano soprattutto della possibilità che il Tigullio diventi Capiate della Cultura nel 2024 e dell’allargamento dei confini del Parco di Portofino. Due argomenti che hanno in comune il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente.

Ogni Comune dovrebbe essere fiero di appartenere al Parco di Portofino, proprio per motivi ambientali e culturali. In una zona dove gli imprenditori non trovano camerieri e muratori, è difficile pensare che l’aumento supposto dei posti di lavoro invogli ad aprire le porte al parco; men che meno il previsto arrivo di “centinaia di migliaia di turisti”, le Cinque Terre insegnano che il territorio va difeso anche dalle orde di turisti. Quanto ai soldi che arriverebbero, l’Area marina nazionale non è un buon esempio da citare. Abbiamo letto anche che “per fortuna” il ministro Cingolani non si è lasciato “intortare” e ciò spiega il livello del dibattito. Qualche ambientalista, onestamente, ha chiesto chiarimenti sugli obblighi burocratici che il parco comporterebbe.

Altro tema da chiarire la composizione di un eventuale consiglio direttivo del parco nazionale il cui punto fermo dovrebbe essere il mantenimento dell’attuale presidente Matteo Viacava. Cosa invece stupisce è l’insistenza del sindaco di Bogliasco Gianluigi Brisca (il Comune va alle urne il 3 ottobre) nel chiedere il parco quando non ha mai mosso un dito per realizzarne uno nel proprio comune, lungo la fascia già vincolata Calcinara-monte Fasce. (m.m.)