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Ambiente

Parco di Portofino-Area Marina: Assormeggi Italia dice no all’unione

Assormeggi Italia Angelo Siclari
Angelo Siclari

Dall’ufficio stampa di Assormeggi Italia

Diciamo no all’unione dell’area marina di Portofino con il parco terrestre. Diciamo no poiché nessuno ci ha spiegato i dettagli dell’eventuale operazione, diciamo no poiché ci sembra tutta una questione di carattere politica, diciamo no perché abbiamo chiesto ai  sindaci di Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure di essere ascoltati sul tema, purtroppo non è stato fatto.

Stamani rimaniamo basiti e molto delusi leggendo su alcuni quotidiani locali le dichiarazioni di alcuni Sindaci del comprensorio, in particolare quelle del Sindaco di Santa Margherita Ligure che si dice favorevole all’unione della Riserva Marina con il Parco Terrestre, tanto da aver già deciso per il si.  Complimenti Sindaco Donadoni.

Sono le parole di Angelo Siclari, Presidente di Assormeggi Italia l’Associazione Nazionale delle Imprese della Nautica da Diporto che in Liguria vanta molte imprese associate nel campo dei posti barca e soprattutto nel noleggio da diporto.

Più volte abbiamo chiesto allo stesso Donadoni ed agli altri Sindaci dell’Area Marina di Portofino di essere ascoltati sul tema della Riserva Marina, purtroppo invano. Ci tocca prendere atto attraverso la stampa che Santa Margherita Ligure ha già detto si alla fusione tra area marina e parco terrestre. Ci chiediamo su che basi? Su che criteri giuridici? Con quale prospettiva futura? Come sia possibile che un tema così importante e delicato che interessa centinaia di imprese del mare venga trattato da un Sindaco con  superficialità,  non ascoltando le imprese  che certamente avrebbero portato dati concreti – continua un deluso Siclari.

Ma il Sindaco di Santa Margherita Ligure conosce bene il territorio marino della Riserva Marina? Conosce bene i dati occupazionali delle imprese che vi lavorano? Ci chiediamo perché nonostante le varie comunicazioni ed inviti di Assormeggi Italia non si sia degnato di ascoltarci?  Non riusciamo a capire come Paolo Donadoni ascolti e faccia riferimento alla proposta del WWF  e non ascolti le imprese che operano sul suo territorio. Davvero incomprensibile. Caro Sindaco il WWF è un ente non governativo e non unisce, come lei dice, parco marino e area marina. Questo è compito del Governo centrale – evidenzia Siclari.

Ma a che livello di amministrazione siamo giunti? Non ascoltare le proprie imprese è una mancanza di rispetto che chi amministra la cosa pubblica non dovrebbe mai esercitare.

Credo che la politica, a qualunque livello, non possa fare a meno di tenere in considerazione i pareri degli operatori del mare, in un comprensorio come quello del Tigullio:

1. Circa 6000 unità da diporto dislocate nei porti;

2. N°8 strutture ricettive per la nautica da diporto di cui 3 porti turistici e 5 strutture portuali

3. Oltre 100 le Imprese del noleggio professionale e della locazione;

4. Un Consorzio per il Servizio Marittimo che opera da almeno 100 anni nel comprensorio;

5. Circa 50 sodalizi sportivi che si dedicano in particolare all’educazione marinara e alla salvaguardia dell’ambiente marino;

6. Indotto rappresentato da imprese  di ogni genere che  hanno riferimento nel comparto nautico;

Ecco sono solo alcuni riferimenti che molto spesso non sono considerati ma che rappresentano la vera ricchezza imprenditoriale, le vere eccellenze del nostro territorio costiero – .sottolineano da Assormeggi Italia.

E queste imprese del mare nautiche, di noleggio, concessionari di posti barca vengono a conoscenza dei pareri dei propri sindaci solo dai media.  Un comparto che complessivamente per il nostro comprensorio rappresenta una vera industria del turismo. Un turismo peraltro di qualità, svolto con serietà e professionalità da sempre, tanto da diventare una vera eccellenza riconosciuta anche a livello internazionale.

Qualora si verificasse l’unione tra mare e terra, la regolamentazione passerebbe al Governo Centrale (Ministero dell’Ambiente). Ciò non sarebbe  cosa di poco conto poiché i dispositivi sarebbero regolamentati a livello centrale e non locale.

Oggi abbiamo una Riserva Marina ben codificata sotto l’aspetto gestionale, soprattutto della regolamentazione tale da garantire l’equilibrio della tutela ambientale ( priorità assoluta che ognuno di noi vuole) e l’esercizio delle attività imprenditoriali. Con l’unione al Parco Terrestre e la gestione nazionale come potrebbe essere? Non è dato sapere.

Io credo, per concludere, che ogni rappresentante istituzionale, politico, amministrativo,  debba tenere in considerazione tutto ciò. E’ legittimo esprimere pareri, considerazioni  per carità, ma ho come l’impressione che spesso non tengono conto della complessità e degli equilibri esistenti e realizzati in anni di sacrifici e grande lavoro.

Oggi per gli operatori del mare del Tigullio è sicuramente una giornata di delusione – conclude Angelo Siclari.