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Politica

Chiavari: dal Parco di Portofino alla sanità ligure

Il diario settimanale con le considerazioni del capogruppo Pd in Regione, il chiavarese Luca Garibaldi

Luca garibaldi

Da Luca Garibaldi, consigliere e capogruppo regionale Pd riceviamo e pubblichiamo

Dopo anni e anni di ostruzionismo da parte di Regione Liguria finalmente si è arrivati all’istituzione del Parco Nazionale di Portofino.
Infatti, dopo il giudizio del Tar del Lazio, è arrivato il Ministero a presentare un progetto di Parco che finalmente renderà giustizia al nostro territorio. Economia, turismo e lavoro sono solo alcuni degli ambiti in cui il Parco potrà svilupparsi e quindi far crescere la nostra regione. Perché l’ambiente è lavoro e futuro.

Sono passati tre anni da quando la Regione avrebbe dovuto fare una ricognizione con i Comuni e i Sindaci del territorio, ma invece di affrontare il tema e parlare con i propri cittadini l’ex Assessore Mai prima, e l’Assessore Piana adesso, hanno scelto di mettere la testa sotto la sabbia sperando che non parlandone loro, il progetto si sarebbe fermato.

Sono quindi proprio loro, la Regione e i leghisti, che ora si lamentano e gridano al diktat, che avrebbero dovuto in questi anni darsi da fare e affrontare il tema con un dialogo aperto con le realtà del territorio, disegnando e proponendo dei confini proprio come voleva la legge.

La proposta di perimetrazione provvisoria è perfezionabile e migliorabile, ma si tratta di una buona base di partenza. Ora, bisogna recuperare e definire assieme la strada per un parco capace di valorizzare il territorio e di creare sviluppo e sostenibilità.

GREEN PASS E VACCINI. Da venerdì prossimo sarà attivo il nuovo regolamento sul Green Pass. Come la penso a riguardo l’ho già scritto la settimana scorsa, vi lascio comunque due link con qualche ragionamento in più.

Le regole da seguire sono poche e semplici e potranno non solo garantire la salute di noi cittadini, ma potrebbero garantire la sicurezza economica del paese, evitando quindi un altro periodo di chiusura totale, o a spot, per il prossimo autunno.

Secondo gli ultimi studi europei l’Italia ha alcune zone che stanno tornando in zona gialla (come la Liguria) o in zona rossa per via dell’aumento dei contagi, ma il dato da continuare a mantenere monitorato è il numero dei decessi e dell’accesso alle terapie intensive, che ancora ad oggi continua ad essere molto basso, indicatore che la campagna di vaccinazione sta funzionando e che bisogna assolutamente non fermarsi.

Le parole del Presidente Mattarella, come spesso accade, calzano a pennello e disegnano perfettamente la situazione in cui ci troviamo oggi: “Vaccinarsi è dovere civico e morale. Il virus limita la libertà. Non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo”

In questa ultima settimana, complice l’arrivo dell’obbligatorietà del Green Pass, anche in Liguria la campagna di vaccinazione ha preso quello sprint che qualche tempo addietro aveva perso, non trovandosi quindi più al penultimo posto, dopo solo la Calabria, per dosi somministrate rispetto a quelle ricevute. Resta ancora molto indietro, invece, la campagna riservata agli insegnanti

PARITA’ SALARIALE. UNO STRUMENTO PER ELIMINARE IL GENDER PAY GAP.
La settimana scorsa, insieme a Pippo Rossetti (che assieme a me ha seguito la formulazione della proposta), abbiamo presentato alla stampa il testo di questo proposta di legge del PD che renderebbe concreta la possibilità di eliminare le discriminazioni di genere per quanto riguarda le politiche salariali.

Si tratta di una proposta che andrebbe ad implementare e a supportare la già esistente legge regionale sulla parità di genere, quindi abbiamo inserito pochi punti, ma precisi e assolutamente attuabili nel breve periodo:

La promozione e il sostegno economico di misure per avvicinare le ragazze alle discipline STEM e a diffondere fra le studentesse della scuola secondaria la consapevolezza delle opportunità professionali che tali studi possono garantire.
Borse di studio per ragazze e per giovani donne nel passaggio dall’Università al mondo del lavoro;
Corsi per fornire competenze in campo scientifico e digitale;
L’adozione di piani di uguaglianza di genere;
Centri per imprese dove sviluppare forme di innovazione tecnologica che guardino alle implicazioni di genere.

Il punto, a mio parere, più importante è che si chiede che vengano escluse da qualunque beneficio erogato da Regione Liguria tutte le imprese condannate, per dimissioni o licenziamenti dichiarati illegittimi perché contrari alla normativa sulla tutela della maternità e paternità.

Vi lascio qui il testo completo della legge. E qui il link a delle card riassuntive.

SANITÀ FERMA, LISTE DI ATTESA INFINITE. IL BILANCIO 2020 OLTRE LA PROPAGANDA. E’ iniziata martedì scorso la discussione sull’assestamento di bilancio.
Il consiglio Regionale prima dell’estate che ha una serie di provvedimenti, tra cui il rendiconto del 2020, e norme finanziarie varie. Un pacchetto di proposte che era improponibile discutere in una sola giornata. Se ne erano accorti tutti, tranne la Giunta, motivo per cui si è votato solo il consuntivo del 2020. Cioè, come è andata economicamente la nostra regione nello scorso anno. E’ stata una discussione però molto politica, dato che Toti continua a dichiarare a destra e a manca che nel 2020, nonostante la pandemia, è riuscito a ripianare il disavanzo della sanità.

Non so cosa ci sia da festeggiare, perchè – come abbiamo ripetuto in tutta la discussione  – con gli ospedali che non facevano esami, operazioni e visite diverse dal COVID, il “risparmio” ottenuto non è un pregio, ma mancata risposta sanitaria per decine di migliaia di liguri.

Aver ripianato il buco, solo per il 2020, perché dal 2021 siamo da capo, significa considerare una cosa positiva aver visto tagliati il 30% delle prestazioni sanitarie per i liguri, che aspettano ancora. O sono costretti ad andare dal privato.
LA PROSSIMA SEDUTA DI BILANCIO E IL REFERENDUM DELLA LEGA. Come dicevo la seduta di Bilancio della settimana scorsa non si è conclusa, arrivando quindi a dover continuare la discussione in questi giorni.
Oggi saranno presentati alcuni emendamenti e alcuni ordini del giorno, volti a integrare e correggere l’impostazione dell’Assestamento di bilancio di previsione.

Ve ne cito alcuni tra i più importanti che come Partito Democratico abbiamo presentato.
·
1 milione di euro per un maggiore sostegno ai circoli culturali, ricreativi e sociali che rappresentano un presidio fondamentale per il territorio.
400 mila euro in più a sostegno del settore della cultura e spettacolo dal vivo.
Un milione di euro per istruzione e diritto allo studio.
Un milione di euro in più da inserire nel capitolo destinato a garantire lo svolgimento in presenza del prossimo anno scolastico per tutti gli alunni e studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Screening nelle scuole per lo svolgimento delle lezioni in presenza.
900 mila euro per tamponi e test salivari per garantire il diritto allo studio e lo svolgimento delle lezioni in presenza per il prossimo anno scolastico.
30mila euro per sostenere il patrocinio legale delle donne vittime di violenza o maltrattamenti.
400 mila euro in più ai comuni per la pulizia degli alvei dei fiumi.
Un milione di euro come fondo per a realizzazione di importanti interventi per i piccoli comuni o per gli enti parco.

Nella seduta di martedì invece andrà in scena l’ennesima dimostrazione di quanto la Giunta Toti sia serva delle Lega.
La Lega, con tutta la maggioranza in accordo, porterà nell’aula del Consiglio la richiesta di referendum sulla Giustizia voluto da Matteo Salvini.

Per poter far partire tutto l’iter legislativo, oltre che le firme dei cittadini, servono 5 Regioni i cui Consigli votino a maggioranza favorevoli. E quindi la Giunta Toti, se Salvini chiama, risponde immediatamente facendo occupare l’aula per l’ennesima dimostrazione di quanto però siano anche inutili, visto che come era già successo nel 2019 per il Referendum della Legge elettorale, arriveremo tardi, ben oltre le 5 Regioni necessarie attivare la procedura. Una decisione inutile.

SIMONE BILES E LA SALUTE MENTALE. Come tanti, ho letto la notizia del ritiro dalle Olimpiadi di Tokyo di Simone Biles, la più forte ginnasta in attività e tra le più grandi di sempre, per “prendersi cura della sua salute mentale”.

Ho visto come gran parte dei quotidiani italiani hanno raccontato questa vicenda, parlando di “demoni nella testa”, di fragilità contrapponendola alla forza di un’altra grandissima atleta come Federica Pellegrini.
Non è stata la prima volta – ricordo la tennista Noemi Osaka pochi mesi fa – in cui il tema della salute mentale è entrato prepotentemente nel dibattito pubblico di uno di quei settori, dove l’obiettivo della “performance”, della competizione è più spiccato, come lo sport.

Se si fosse trattato di un problema fisico, probabilmente non si sarebbe scritta una riga, se non per esprimere dispiacere, perché sarebbe stato visto come un fatto normale. Invece si fa ancora molta fatica a considerare i problemi mentali come problemi analoghi, che mettono a rischio il benessere integrale delle persone. Vale tanto nello sport quanto nella vita reale, in un momento in cui, dopo la pandemia, il tema della salute mentale deve diventare centrale nella gestione della sanità pubblica, superando stigma, giudizi, pregiudizi.

C’è molta strada da fare: il fatto che si cominci a parlare nel mondo dello sport, con il suo immaginario di perfezione e di competizione, con sempre più consapevolezza, può essere uno sprone per fare emergere una discussione seria nella società.

I TIR E L’OSPEDALE ERZELLI. C’è una foto che forse più di altre descrive plasticamente il fallimento della politica ospedaliera della Giunta Toti. L’area cintata con un cartello “Nuovo Ospedale degli Erzelli” e sullo sfondo una fila di tir parcheggiati, come deliberato dal Comune di Genova che ha trasformato l’area in deposito temporaneo.

Ecco, quell’area dal 2018 doveva essere acquistata per la realizzazione del nuovo ospedale, ma – come denunciato dal Partito Democratico in Comune e in Regione – abbiamo scoperto che ad oggi non esiste ancora nessun atto di acquisto, e che ad oggi, anche rispetto ai futuri investimenti, annunciati e mai realizzati, non è mai stato fatto nulla.

Toti parla di nuovo IRCSS da 400 milioni di euro ad Erzelli, e Bucci invece decide di riempire l’area, che con tanta fatica era stata liberata dai container, con i tir, ma in maniera “temporanea”, il che vuol dire fino a data da destinarsi.

Su quell’area, i tempi infiniti per il trasferimento della Scuola Politecnica e ora lo stop all’Ospedale, dimostrano ancora una volta che a parte gli annunci, nulla. E la nostra Regione, continua a stare ferma mentre il mondo va avanti su ricerca, innovazione, salute.

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