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Parco di Portofino: si scatena una tempesta, confini allargati no e sì

Un tema che ha diviso non soltanto la politica ma anche le associazioni.

Area di Portofino con il suo parco.

Dall’ufficio stampa della Regione Liguria riceviamo e pubblichiamo

“Che sia un tribunale a decidere della vita e della tutela di popolazioni che non ha mai visto e di cui non conosce il parere mi sembra una procedura partita male e che non finirà bene. Altra cosa è invece sedersi intorno al tavolo, sapendo che Portofino è un bene del Paese e che abbiamo tutti l’esigenza di tutelarlo. Se ci sediamo intorno ad un tavolo per ragionare di un parco che abbia una governance locale fatta dai sindaci del territorio, che abbia confini condivisi dalle popolazioni di quel territorio io non ho nulla in contrario. Però la strada è questa, non è certo una sentenza del Tar”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in merito alla definizione temporanea dei nuovi confini del Parco nazionale di Portofino decisa dal ministro Roberto Cingolani per ottemperare alla sentenza del Tar del Lazio.
“Un Parco deve nascere non per sentenza, ma attraverso un confronto con gli enti locali – ha aggiunto il vice presidente e assessore con delega ai Parchi Alessandro Piana -. Per domani ho convocato una riunione d’urgenza, visto il termine perentorio di sette giorni assegnatomi dal Ministero, con tutti i sindaci interessati per raccogliere la loro posizione e quindi definire quella della Regione entro breve. Solo attraverso la condivisione di un percorso si possono tracciare le aree di un Parco, così come ritengo pericoloso stabilire per sentenza se debba essere nazionale o regionale, alla faccia delle autonomie locali sempre tanto decantate a parole. Abbiamo visto cosa è successo con le Comunità Montane, in Liguria, e col depotenziamento delle Province, con la riforma Delrio: la rappresentatività del territorio è venuta meno. La Regione sul Parco di Portofino ha molto investito in personale qualificato, soprattutto per i guardiaparco, per quello di manutenzione, su oltre 12 unità. A questo punto la domanda sorge spontanea: che fine faranno? Il Monte di Portofino li perderà? La Regione intende continuare a investire concretamente, così come abbiamo già scritto al Ministro Roberto Cingolani”.

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Dal Comune di Bogliasco

“L’ipotesi di perimetrazione del Parco di Portofino dopo la sentenza del Tar del Lazio – 11 Comuni e 5363 ettari contro i 1056 attuali – esclude territori come quello del comune di Bogliasco che a suo tempo aveva chiesto di partecipare a un tavolo e a un percorso condiviso da tutti gli attori in campo”, così il sindaco di Bogliasco Gianluigi Brisca in merito alla sentenza del Tar del Lazio che impone al ministero di provvedere entro il 31 luglio a una definizione provvisoria del Parco di Portofino.

“Esprimo la nostra delusione per una decisione calata dall’alto e non condivisa coi territori: il mio è un appello affinché venga aperto un tavolo con la regione e con i territori stessi. E’ tempo di mettersi in  moto e dare finalmente il via al parco nazionale, bene prezioso per la nostra regione”, conclude Brisca.

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Da Immagina Recco

Apprendiamo con felicità e soddisfazione l’iter che sta (ri)avendo la nazionalizzazione del Parco di Portofino. Infatti dopo il ricorso, vinto, al TAR presentato dall’Avvocato Granara, Presidente dell’Associazione internazionale Amici del Monte di Portofino, è ripartito l’iter per arrivare alla perimetrazione dei confini dopo il blocco che aveva subito il processo in questi ultimi 4 anni.
Immagina Recco si è detta da sempre a favore del Parco Nazionale di Portofino e quindi si dice favorevole alla perimetrazione con Recco presente dentro al Parco come previsto dal decreto del Ministro Cingolani. Ora i Comuni hanno sette giorni per trasmettere eventuali osservazioni sulle misure di salvaguardia.Come Immagina Recco, sull’esempio di quanto costruito in altre regioni, siamo convinti che il parco nazionale possa essere un’opportunità importante per i nostri giovani e un laboratorio privilegiato per costruire un modello di sviluppo turistico nuovo e finalmente al passo con la domanda soprattutto straniera.

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Dal Gruppo Lega Liguria – Salvini  riceviamo e pubblichiamo

“Gli attuali confini del Parco di Portofino non si toccano. No alle imposizioni calate dall’alto. La nota con la quale la direzione generale del Ministero della Transizione ecologica chiede a Regione Liguria e agli 11 Comuni coinvolti eventuali osservazioni in 7 giorni solo sulle misure di salvaguardia transitorie ipotizzate è irricevibile. Intervenga la politica e sia il ministro Roberto Cingolani a confrontarsi con la Regione e i territori. Le norme nazionali e la giurisprudenza costituzionale definiscono  inequivocabilmente che occorre l’intesa e la leale collaborazione tra gli enti territoriali e l’amministrazione centrale dello Stato sia per quanto riguarda la perimetrazione dei confini del Parco nazionale sia per le norme di salvaguardia. Regione Liguria si è già espressa in merito con una proposta avanzata 10 giorni fa, che ha ribadito la posizione, contraria all’allargamento, della quasi totalità dei Comuni interessati. Non si capisce perché il Ministero non ne abbia tenuto conto e su quali basi l’Ispra abbia poi formulato la perimetrazione proposta con l’allargamento dei confini a 11 Comuni. Nella stessa pronuncia del Tar del Lazio, alla quale si vuole dare attuazione, si evince chiaramente che occorre la cooperazione e l’intesa per la definizione delle norme di salvaguardia e ancor prima per la delimitazione dei confini del Parco Nazionale di Portofino”.

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Da Alberto Girani, portavoce del Comitato Parco Nazionale di Portofino–Tutti per il Parco”

Noi del Comitato Tutti per il Parco, nel prendere atto dalla stampa della proposta del Ministero per la Transizione Ecologica a proposito dei confini del Parco  esprimiamo alcune considerazioni:

–    Riteniamo positivo che il Ministero abbia accolto il senso della sentenza del TAR del Lazio e abbia formulato una sua idea di Parco Nazionale, riprendendo l’iter interrotto dalle scelte, dall’incapacità della Regione Liguria e dall’inerzia del Ministero, sbloccata dalla capace azione legale dell’Associazione Internazionale “Amici del Monte di Portofino” di Granara e Delpino;
–    Riteniamo che la proposta dell’ISPRA, coerente e sensata nella sua articolazione, sia una buona base di inizio, nonostante sia stata forzatamente formulata in assenza di un dibattito e di un confronto con il territorio;
–    Riteniamo dannosa, sia dal punto di vista finanziario, sia di prospettiva di sviluppo del territorio, la politica ad oggi tenuta dalla Regione Liguria sulla vicenda;
–    Vediamo con preoccupazione l’esclusione dell’area del Monte Fasce, per una serie di questioni, fra cui:
o    Il Parco Nazionale di Portofino è l’occasione per tutelare, gestire e contrastare il progressivo degrado di una vasta area di pregio a ridosso della città di Genova,
o    Questa scelta esclude la città di Genova dalla governance di quello che, diversamente, potrebbe diventare un parco di importanza internazionale, rinforzando reciprocamente l’immagine di Genova e Portofino e del territorio intermedio, il Golfo Paradiso, per il quale non esiste una idea di sviluppo.

Auspichiamo che la Regione Liguria abbandoni la linea perdente delle corsa alla riduzione dei confini provvisori, formulata nella scarsissima conoscenza del tema e  sulla base di slogan terroristici ed ideologici, che hanno mascherato una scarsa capacità di confronto e di idee delle Amministrazioni con le realtà socioeconomiche locali.

Ritenendo che il Parco non debba rimanere un oggetto di scontro elettorale, ma che sia l’occasione per condividere un futuro per i territori, riteniamo sempre con maggior convinzione che serva un dibattito per migliorare la proposta, scendendo anche in aspetti locali e particolari.

Per fare due semplici esempi:
–    Il Comune di Uscio, snodo viario ed escursionistico, sede di numerose attività di turismo verde, ad oggi escluso dai confini, con un ampliamento, anche  modesto, potrebbe entrare nel parco, con l’area di pregio della Colonia Arnaldi, manufatto di interesse e con grandi potenzialità per lo sviluppo del comprensorio;
–    Le cave di ardesia dismesse e in abbandono potrebbero far parte del Parco sulla logica di un progetto di recupero e rinaturalizzazione.

Conseguentemente riteniamo importante anche il coinvolgimento delle realtà temporaneamente escluse dalla ipotesi attuale dei confini, quindi anche dei comuni di Genova, Bargagli, Lumarzo, Bogliasco, Sori, Pieve Ligure, Uscio, San Colombano Certenoli e Leivi.

Il Comitato “Tutti per il Parco” si rende disponibile, come fin dal primo giorno dalla sua recente costituzione, a collaborare e a confrontarsi con le Istituzioni e le realtà territoriali per la costruzione di un Parco condiviso, partecipato e funzionale alle esigenze della tutela dell’ambiente e dello sviluppo socio-economico locale.

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Dall’ufficio stampa del Gruppo regionale Pd

“Finalmente c’è il Parco Nazionale di Portofino, ed è una grande notizia per la Liguria. Certo, c’è voluta una sentenza del TAR e l’azione del Ministero dell’Ambiente per superare i tre anni di ostruzionismo della Regione sul Parco di Portofino e avere una perimetrazione provvisoria. Mi sembra quindi surreale la protesta di chi – come la Regione – da anni non ha fatto quel lavoro di ricognizione e proposta dei confini del nuovo Parco Nazionale, un obbligo di legge, disatteso da troppo tempo. Queste le ragioni per cui si è arrivati a questa decisione, sicuramente un unicum, ma la Regione ha una precisa responsabilità nella propria inazione”, è il commento del capogruppo del Partito Democratico – Articolo Uno in Regione Luca Garibaldi dopo le dichiarazioni di Cingolani sul Parco di Portofino e le repliche del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“La proposta di perimetrazione provvisoria – osserva Garibaldi – è perfezionabile e migliorabile – si pensi al coinvolgimento anche delle realtà del Golfo Paradiso interessate da tempo – ma si tratta di  una buona base di partenza. Ora, bisogna recuperare il dibattito e la discussione pubblica che da anni manca e definire assieme la strada per un parco capace di valorizzare il territorio e di creare sviluppo e sostenibilità