Candia: "Stop alle armi nel porto di Genova" - LevanteNews
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Candia: “Stop alle armi nel porto di Genova”

La consigliera regionale: "E' l'ora di costruire un modello etico sociale"

selena candia

“Chiediamo che si favorisca e che inizi un dialogo tra lavoratori del porto e istituzioni. Per questo abbiamo depositato in consiglio regionale una richiesta a riguardo”, così la consigliera regionale Selena Candia (Lista Sansa).

“Dopo i carri armati, gli esplosivi e i cannoni, sono gli elicotteri da guerra a passare nel porto di Genova. Ma la reazione di gran parte della città è sempre la stessa, far finta di niente. E’ inaccettabile. La Liguria si merita un nuovo modello etico-sociale, che rispetti i diritti dei lavoratori e i principi del nostro Paese: la guerra non è uno di questi – spiega Candia – L’ultimo passaggio di armi è stato denunciato la scorsa settimana da The Weapon Watch (l’Osservatorio sui traffici di armi nei porti europei e mediterranei) e dal Calp con la presenza a Genova della nave saudita Bahri Hofuf, carica di elicotteri ed esplosivi destinati al Medio Oriente”.

“Perché nessuno è intervenuto? – chiede Candia – Autorità portuale, Regione e Comune non hanno nulla di dire? Eppure esportazione e transito di armi sono in contrasto con la legge 185 del 1990. Un modello diverso esiste e ci sono esempi nel resto d’Europa. Ad Amburgo, per esempio, hanno proposto di fare un referendum per escludere le armi dal traffico della città. “Per qualsiasi iniziativa, bisogna far partire un dialogo tra i lavoratori del porto e le istituzioni. Eliminare il traffico di armi dal porto di Genova è la base per lo sviluppo sostenibile della nostra città: che non riguarda solo l’aspetto economico e ambientale, ma anche quello etico e sociale”, conclude Candia.

Da Selena Candia riceviamo e pubblichiamo

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