"Serve una data di pesca per la tracciabilità" - LevanteNews
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Pescato

“Serve una data di pesca per la tracciabilità”

Emerge in occasione di Slow Fish a Genova dedicato ad un settore cardine del Made in Italy messo in difficoltà a causa dall'emergenza Covid.

Pescato di giornata.

Con il balzo delle importazioni di pesce straniero in Italia che fanno registrare un +8% in quantità nei primi tre mersi del 2021, è SOS per la flotta tricolore, che negli ultimi 35 anni ha visto ridursi il numero di imbarcazioni, con impatto devastante su economia e occupazione. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Impresapesca in occasione di Slow Fish a Genova dedicato ad un settore cardine del Made in Italy messo in difficoltà a causa dall’emergenza Covid, e dalle chiusure della ristorazione, canale attraverso il quale viene venduta più della metà del pescato.

“E’ necessario – afferma Daniela Borriello, Responsabile Coldiretti Impresa Pesca Liguria – intervenire subito su più fronti, dalla produzione al consumo: fondamentale prevedere l’obbligo di indicazione in etichetta del giorno in cui il pesce è stato pescato, in modo da garantire la massima informazione e trasparenza sulla freschezza del prodotto. La tutela della nostra produzione non può prescindere da una corretta e trasparente etichettatura, che conceda al consumatore la possibilità di fare una scelta di acquisto consapevole. La data del pescato è un indicatore fondamentale della freschezza e genuinità del prodotto, oltre ad essere un dato fondamentale per far fronte alla concorrenza del pesce estero, che nuoce enormemente alle nostre marinerie, le quali, nonostante le difficoltà legate al periodo, hanno continuato a portare a terra il nostro pescato a miglio zero freschissimo e direttamente disponibile.L’indicazione di origine va inserita oltre che sui banchi del mercato o dei supermercati anche per i piatti proposti nei menù dei ristoranti, un po’ come avviene per la segnalazione se si tratta di prodotto fresco oppure surgelato”.

“La pandemia – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha aggravato una situazione già difficile per la nostra flotta, che paga anche la drastica riduzione dell’attività imposta dalle normative europee e nazionali, normative che rischiano di compromettere inoltre il futuro del comparto, dove il ricambio generazionale non è di certo agevolato. Senza pescherecci non ci può essere vero pesce Made in Italy a tavola, per questo è strategico utilizzare parte delle risorse del Recovery Plan per rinnovare la flotta italiana e salvare i 28mila posti di lavoro che garantisce al Paese. L’introduzione della data del pescato è quindi fondamentale per il lavoro dei nostri pescatori e per la salute dei cittadini e può contribuire alla riduzione dell’ arrivo dall’estero di prodotti ittici che non hanno le stesse garanzie di sicurezza di quelle tricolori. Il nostro consiglio è quello di preferire sempre pesce freschissimo appena pescato, portato a terra dai nostri pescatori che svolgono anche una nobile funzione di “spazzini del mare”, eliminando rifiuti che troppo spesso incautamente vengono abbandonati, il tutto a tutela dell’ambiente marino”.

Da Coldiretti Liguria riceviamo e pubblichiamo

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