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‘Santa’ “Il bello delle donne”, Fizzarotti racconta Mary Midgley

Il bello delle donne

Gli inglesi sono sempre stati di casa a Santa Margherita Ligure. Mary Midgley, un’importante filosofa inglese mancata nel 2018, nel pomeriggio di lunedì 5 luglio non sarà di persona a Santa: a parlare di lei sarà però il giovane studioso sammargheritese Corrado Fizzarotti, che ha scritto un libro proprio su Midgley. Si tratta del primo volume italiano ad analizzare e presentare il pensiero di questa studiosa anglosassone. Fizzarotti si è formato all’università di Genova, è stato borsista al centro studi Rosminiani di Stresa ed è stato premiato tre volte dalla fondazione Italo-Svizzera Paolo Michele Erede per saggi scritti sulla postverità, sulla globalizzazione e sul rapporto mente-corpo.

Attualmente è Cultore della Materia per Filosofia Teoretica e Dottorando presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Dal 5 all’8 luglio nel Parco di Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure si svolgerà la sesta edizione della manifestazione “Il Bello delle donne Liguri”.
La manifestazione – organizzata dai Servizi Bibliotecari del Comune di Santa Margherita Ligure, ha come obiettivo la promozione della creatività femminile in tutte le sue forme: da quelle artigianali a quelle artistiche e letterarie. Tutti gli eventi si svolgeranno all’aperto nel Parco di Villa Durazzo.
Il primo incontro culturale all’interno della rassegna vedrà protagonista Corrado Fizzarotti, che presenterà il suo libro “Mary Midgley: emozione, filosofia e ambiente”.
Perché parlare di una filosofa inglese ad una rassegna ligure sul femminile?
Questo incontro avrà la forma di un dialogo generale su temi come la creatività, sull’importanza dell’emozione e della filosofia nella vita di tutti i giorni.
Mary Midgley è una filosofa formatasi ad Oxford all’inizio del secolo scorso e morta nel 2018. Il suo pensiero è incredibilmente influente all’interno del dibattito contemporaneo e, altrettanto incredibilmente, è praticamente sconosciuta in Italia.
I temi che affronta vanno dal rapporto della scienza con il pensiero ordinario, sul peso delle emozioni e sull’importanza di una prospettiva porosa ed empatica in direzione della realtà. Simili disposizioni sono di particolare rilevanza oggi, in relazione ai discorsi sul cambiamento climatico e al nostro rapporto con il mondo, ai vari movimenti per la rivendicazione dei diritti. Si tratta di una filosofia “facile”, lontana dalla proverbiale torre d’avorio, vicina all’esperienza quotidiana di ognuno di noi, senza essere per questo priva del rigore che la caratterizza.