Sembra sia passato un secolo da quando il Comitato di via Betti iniziò la “guerra” per dire no al nuovo depuratore al posto del vecchio grigliatore; oggi appare assurdo che un’amministrazione comunale abbia preso in seria considerazione quel sito. A rendere nota la località che sarebbe stata sede del nuovo impianto fu Levante News che pubblicò la foto del capannone Viacava. All’iniziale incredulità, seguì una serie di ricorsi al tar e al Consiglio di Stato contro il nuovo progetto che procedeva a “passi” di lumaca. Oggi il depuratore è una realtà in funzione da alcuni mesi. La sua presenza in questa zona non ha provocato particolari disagi neppure durante la costruzione. Per altro i depuratori di Recco e Santa Margherita sono stati realizzati a due passi da importanti strutture turistiche.
L’acqua ricavata dalla depurazione è immessa sulla rete antincendio cittadina; in futuro potrà irrigare i campi del vicino golf. Lo stesso depuratore, a tetto, ospita due campi di paddle, sport che va diffondendosi rapidamente; due campi che vanno ad aumentare gli impianti sportivi (golf, tennis, piscina, tiro a segno, equitazione) che valorizzano la così detta periferia cittadina. L’impianto è stato realizzato da Iren (con i soldi dei cittadini) e l’Amministrazione comunale ha cercato di agevolare al massimo il procedere dei lavori e il buon funzionamento del depuratore e l’eliminazione degli sversamenti generati da varie cause. Adesso Rapallo potrà anche aspirare ad ottenere la bandiera Blu
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