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Chiavari: temi scottanti, faccia a faccia opposizione sindaco

piscina Lido

In consiglieri di opposizione di Chiavari, tranne Pasquale “Lino” Cama assente giustificato, hanno affrontato questa mattina, nel segno dell’unità, nelle commissioni 1 e 2 (Affari istituzionali-Urbanistica) alcuni temi scottanti di cui la città parla in questi ultimi mesi. Tranne un battibecco tra gli architetti  Giovanni Giardini e Massimiliano Bisso, l’unico ad esprimersi per la maggioranza è stato il sindaco Marco Di Capua.

Uno dei punti è l’area Italgas di via Trieste che il Comune avrebbe potuto acquisire per soli 400.000 euro e gli è stata invece “scippata” ed acquisita (per ora con il solo compromesso) da un privato. Il sindaco ha detto di ignorare che era in vendita; non è ancora stato redatto un progetto perché si ignora il costo rilevante della bonifica dell’area. Di Capua ha garantito che ad ogni metro quadrato di costruito, corrisponderà un metro quadrato destinato ai servizi.

Altro tema caldo la nuova costruzione in via Bontà. L’opposizione contesta la concessione, non ancora rilasciata su cui effettuerà verifiche anche in Regione, e l’utilizzo degli oneri (1.080.000), che ritiene debba essere versato in un’unica soluzione al rilascio della concessione e non rateizzato, e l’uso che la giunta intende farne, riparare la piscina di via Entella ed effettuare manutenzioni varie.

Altro argomento le piscine. L’opposizione vorrebbe fosse attiva solo quella del Lido con un’apertura che possa essere rimossa in estate; quella di via Entella richiede continue manutenzioni e potrebbe in futuro essere adibita ad autosilo (Roberto Levaggi) o congressi  (Giovanni Giardini). Il sindaco ha ribadito che anche Rapallo e Sestri hanno due piscine (ma vicine e con unica gestione è stato sottolineato) e che la giunta ritiene di continuare a utilizzare entrambe.

Al sindaco è stato contestato anche il fatto che la proprietà ha concesso in comodato d’uso gratuito, per 6 anni più 5,  l’area attigua allo stadio e destinata a parcheggio: secondo l’opposizione il Comune avrebbe dovuto acquisirla in via definitiva. Di Capua ha risposto che 11 anni sono tanti; che l’area non è edificabile e che la proprietà non era disposta a cederla.