Rinvio a giudizio per 59 persone per il crollo dell’ex Morandi: è la richiesta della procura di Genova che contesta ad alcuni di loro anche la colpa cosciente. Le accuse mosse a vario titolo sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, omissione d’atto d’ufficio, e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sul lavoro.
Due invece sono le società finite sotto la lente di ingrandimento, Spea e Aspi: per i pubblici ministeri si fu “immobilismo” e “consapevolezza dei rischi”.
Le accuse mosse a vario titolo sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, omissione d’atto d’ufficio, e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sul lavoro.
Intanto sono state dieci le posizioni stralciate in attesa di nuovi approfondimenti, mentre rispetto ai settantuno indagati iniziali, tre sono morti prima della chiusura delle indagini da parte dei magistrati.
“La giornata di oggi segna un ulteriore passo avanti per arrivare finalmente alla verità e alla giustizia che i familiari delle 43 vittime, Genova e la Liguria attendono da quasi tre anni. Il mio ringraziamento è rivolto ai magistrati che da allora hanno lavorato con impegno incessante. Nessuno mai potrà dimenticare quel terribile 14 agosto, spartiacque indelebile della storia passata e futura di questa regione e di tutto il paese: l’auspicio è di poter arrivare a sentenza in tempi ragionevoli”: così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti circa la richiesta di rinvio a giudizio di 59 persone presentata dalla Procura di Genova per il crollo del ponte Morandi.
