di Giuseppe Valle
In molti hanno partecipato oggi pomeriggio alla presentazione, tenutasi nella sala Ghio-Schiffini della Società Economica, del libro di poesie di Giancarlo Taggiasco “Il pianto e il riso delle quattro stagioni dell’anno”, pubblicato da Internòs.
La poesia evidentemente ha ancora degli estimatori, specie fra gli anziani ma speriamo – come asuspica il bibliotecario Enrico Rovegno – che anche i giovani trovino il tempo e il modo per scoprire la musica della poesia.
Il titolo della raccolta è preso pari pari dall’oratorio che Benedetto Marcello ha dedicato a Maria Assunta in Cielo.
Goffredo Feretto e Don Federico Pichetto hanno introdotto i testi che Daniela Franchi ha letto con la straordinaria maestria che la connota. Gli intervalli musicali sono stati affidati al violino di Laura Merione.
Nella poesia di Taggiasco scarseggiano gli aggettivi perché l’autore predilige la solidità dei sostantivi. La cultura di oggi invece fa un uso esagerato degli aggettivi e tende a quantificare.
Maria, madre del Salvatore, occupa un posto dominante nella tematica di Taggiasco ed è la chiave per capire la realtà, specialmente nel modo di oggi che ha un difficile rapporto con la maternità. La donna vede più di quanto non veda l’uomo ed è questa la sua forza, in ogni settore, dalla famiglia alla politica.