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Borzonasca: “Sollecitiamo una presa di posizione del Ministero”

Dalle associazioni Favis, Associazione familiari delle vittime delle sette e Cesap, Centro studi sugli abusi psicologici, riceviamo e pubblichiamo 

Favis e Cesap sollecitano l’impegno del Parlamento e chiedono una netta presa di posizione da parte del Ministero della Sanità, degli Ordini Nazionali dei Medici e degli Psicologi nella lotta contro la diffusione di teorie pseudoscientifiche e di trattamenti alternativi.

Dopo gli arresti di Vincenzo Paolo Bendinelli guida spirituale del Centro olistico Anidra di Borzonasca e del dott. Paolo Oneda, dirigente medico di Chirurgia Generale presso l’ospedale di Manerbio, entrambi accusati di omicidio volontario con dolo eventuale in relazione al decesso di Roberta Repetto, le associazioni Favis, Associazione familiari delle vittime delle sette e Cesap, Centro studi sugli abusi psicologici, sollecitano gli enti preposti, all’avvio di azioni tempestive volte a ottenere maggiori informazioni sul Centro olistico Anidra e chiedono una netta presa di posizione da parte del Ministero della Sanità e degli Ordini Nazionali dei Medici e degli Psicologi, nella lotta contro la diffusione di teorie pseudoscientifiche e di trattamenti alternativi privi di ogni fondamento scientifico e che possono mettere a serio repentaglio la vita dei cittadini.

“Quello che è successo a Roberta potrebbe succedere a qualsiasi altra persona in tutta Italia – affermano congiuntamente le associazioni Favis e Cesap -. Sono tanti gli individui che ricorrono alle cosiddette “discipline e terapie alternative” ma a fronte di eventuali benefici riscontrati soggettivamente, si rilevano altrettanti casi, significativi e preoccupanti, in cui il loro uso deve essere qualificato senza mezzi termini nocivo. Inoltre, il ricorso a tali trattamenti, può ritardare inutilmente e a volte, irrimediabilmente, quello a più rigorose ed efficaci diagnosi e terapie di carattere scientifico”.

“È stato riscontrato che il Centro Anidra ha accolto alcuni promotori delle cinque leggi biologiche diffuse dalla pericolosa “Nuova Medicina Germanica”, secondo cui, tra l’altro, “non esisterebbero le metastasi, che sarebbero solo un’invenzione della medicina” – continuano le associazioni –. In più, sono stati ritrovati numerosi messaggi e mail inoltrati da Roberta agli indagati, dove si rileva una sua subordinazione psicologica. Ricordiamo che la vicepresidente del Centro è una psicologa e il suo Ordine di appartenenza, al momento sembra non aver preso alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Per questo inoltreremo una segnalazione alla Commissione Deontologica del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Chiediamo anche una presa di posizione da parte del Ministero della Sanità e degli Ordini Nazionali dei Medici, nella lotta contro la diffusione di teorie pseudoscientifiche e di trattamenti alternativi privi di ogni fondamento scientifico e che possono mettere a serio repentaglio la vita dei cittadini”.