Portofino: "Il parco nazionale non è un caso" - LevanteNews
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Politica

Portofino: “Il parco nazionale non è un caso”

 Da Antonio Leverone, Coordinamento per il Parco Nazionale di Portofino – Osservatorio Ambientale, riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta a Marco Menduni giornalista de Il Secolo XIX

Il Secolo XIX 26.5.21Lunedì 24.5.21 scorso il Secolo XIX, in edizione regionale Ha come sottotitolo “Il Caso”. L’eccezionale opportunità, l’importante e fondamentale progetto del Parco Nazionale è trattato come -il caso- . Francamente pensavo che meritasse di più.Nel Titolo “Monte di Portofino, sul Parco Nazionale la Regione frena”: una doverosa correzione. La Regione dal 1918, anno in cui la stessa avrebbe dovuto iniziare, l’iter burocratico e le azioni di informazione e confronto con i comuni non ha frenato nulla inquanto non è mai partito nulla. Il giornalista Menduni scrive che “La proposta della trasformazione del Parco regionale in parco nazionale è stata rilanciata poche settimana fa”. Un vero peccato che nessuno lo abbia informato che dopo un intero anno il 2018 la Regione ha svolto una sola funzione: quella di bloccare ogni iniziativa e, ci sono testimonianza di azioni atte a convincere i sindaci di vicinanza politica e, nel caso di elezioni amministrative locali, i candidati, sull’opportunità di non inserire la questione Parco Nazionale nei programmi elettorali e tanto meno di parlarne pubblicamente. I vari programmi elettorali sono testimonianza.Nel Gennaio 2019 per sopperire a tali, diciamo, mancanze, si costituisce il Coordinamento regionale per il Parco Nazionale di Portofino che coinvolge tutte le associazioni ambientaliste, gruppi organizzati e singole cittadine e cittadini che iniziano una intensa attività per informare i 22 sindaci inseriti in una proposta di area parco elaborata dal Ministero. Forse è utile ricordare che l’istituzione del Parco Nazionale è una volontà del governo,sostanzialmente tuttora operativo, e quindi una volontà, appunto, Nazionale.  
Una Regione, anche se politicamente contraria, deve innanzitutto operare per rispettare le norme previste e eventualmente confrontarsi con le istituzioni e comunità con argomenti sostanziali e non solo per posizioni ideologiche. Il nuovo assessore Sig. Piana, che recentemente è subentrato a un suo collega della Lega(la continuità di appartenenza politica non è casuale) dice di essere “pronto a confrontarsi con tutti” ma continua con denunce di “strumentalizzazioni”rivolte a”comitati di 15 persone che vorrebbero dettar legge sulle scelte di una Regione”.

Ma per piacere! Sig. Piana,il Coordinamento, di cui sopra, ha affrontato con il 2021 il quarto anno di attività coinvolgendo oltre 150 realtà, ha continuato a dialogare con i 22 sindaci della fascia costiera da Genova a Sestri Levante e i 6 sindaci della Val Fontanabuona, interessando anche gli studenti del comprensorio e i loro insegnati e docenti. L’esperienza ha certamente verificato che esiste la contrarietà di molti sindaci dettata solo da posizioni ideologiche con motivazioni banali, sempre le stesse che dimostrano anche la mancanza di conoscenza delle norme di settore. Come è scritto: “interpretazioni troppo rigide delle norme che tendono a ingessare ogni attività”: questa è l’accusa.Ma per piacere ! Sig.Piana,le norme vanno rispettate e applicate, altrimenti democraticamente cambiate. La verità è che la gestione del patrimonio ambientale, la sua conservazione e valorizzazione sociale perché resti alle generazioni future come valore di migliore qualità di vita e utilizzo economico, ha bisogno di progettazione e visioni a lungo termine. Non è certo prerogativa dell’Assessore Piana che si preoccupa dei “100 metri di tubo per per mettere a un contadino di innaffiare l’orto e sostiene che il parco nazionale possa aggiungere ulteriori difficoltà allo stesso. Sono 4 anni che Regione e alcuni sindaci usano la politica del pericolo di ulteriori vincoli sul territorio e niente altro.Dopo mesi di commissariamento del Parco regionale senza alcuna credibile motivazione, se non vaghe razionalizzazioni gestionali, oggi abbiamo appreso che il nuovo Presidente è il Sindaco di Portofino, secondo il consolidato passaggio tra i 3sindaci dei comuni del Parco Regionale. Nell’articolo si annuncia che nel Parco ci sarà”un nuovo sprint”. Nell’assurdo alternarsi alla presidenza, dei 3 sindaci dei comuni che compongono il parco regionale (Camogli, Santa Margherita, Portofino), assisteremo al rito del Sindaco che annuncia il “rilancio del parco”. In attesa che quanto avvenga nell’articolo compare un lungo elenco dello “sprint”: “10 guardia parco in fase di addestramento e un pool di funzionari della regione per coprire tutta una serie di attività: educatore ambientale, zoologo, faunistica, biologo, micologo, geologo.” La cosa eccezionale è che in brevissimo tempo tale sforzo operativo ha raggiunto un risultato eccezionale nel”ritrovamento sul Monte di ben 4 tipi di tartufo, ottima occasione per promuovere un doppio brand, la raffinatezza gastronomica e la località nota in tutto il mondo”. 
Ho letto due volte la notizia, veramente sconcertato, anche per il fatto che era già stata pubblicata localmente su una testata online. Tale nuova attività che si andrà a accostarsi alle attuali: mountain- bike, tiro dell’arco su sagome di animali protetti, il Monte dovrà ospitare anche i cercatori di tartufi con i loro preziosi cani. Attività commerciale, quindi, molto invasiva sull’ecosistema del sottobosco e al momento non prevista dai regolamenti del parco. Nell’articolo si legge che i parchi liguri sono finanziati attraverso “un paradosso ambientale” come opportunamente scrive il giornalista Menduni. Finanziamenti derivanti da una sanzione che i comuni pagano alla Regione stessa se non raggiungono gli obiettivi della differenziata. Finanziamenti che dovrebbero rapidamente tendere allo zero. Il parco regionale riceve € 600.000/ 1.000.000. Per le 5 terre, Parco Nazionale, nel bilancio del 2019 si registrano oltre € 20.000.000. in quanto parco nazionale e soprattutto per i contributi dall’Europa in funzione di progetti condivisi e finanziati.

Ma per piacere ! Sig. Piana,è possibile che non si possa o non si voglia comprendere che forse il Parco Nazionale di Portofino ha un valore aggiunto superiore al costo di 100 metri di tubo per il nostro amico contadino?. In ogni caso in questi 4 anni di immobilismo regionale abbiamo perso alcuni milioni di €uro disponibili fin dal 2018 in forza dell’istituzione del Parco Nazionale. Finanziamenti destinati all’avvio del nuovo Parco Nazionale utilizzabili anche alla ricerca, studi sull’incidenza economica sul territorio, borse di studio per giovani universitari e quanto altro utile al progetto. Ancora nulla di tutto questo. Ricordo che il Coordinamento dal 2019 ha più volte richiesto alla Regione e alla Città Metropolitana possibilità di confronti, ma nonostante la sua dichiarata disponibilità, nonha mai ricevuto alcuna risposta. Sig. Piana, colgo l’occasione, quindi, per rinnovare la disponibilità al confronto a nome del Coordinamento e al Sig. Marco Menduni la disponibilità a un confronto per trattare l’argomento non come “il Caso” ma come lo sviluppo nel tempo di un grande progetto proiettato al futuro. Molto, in ogni caso dipenderà dalla disponibilità della dirigenza del Secolo XIX.

Un caro saluto Antonio Leverone

Marco Menduni