Il passaggio di consegne - LevanteNews
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Fiori all'occhiello

Il passaggio di consegne

Passaggio di consegne (ph fiori all'occhiello)

Nella fase del passaggio di consegne, tipico effetto del cosiddetto ricambio generazionale, convivono (almeno) due opposte realtà: da un lato, l’altruismo del contesto familiare che passo passo trasmette al successore, alla discendenza, il proprio patrimonio, con tutti i propositi che la sacralità della circostanza prevede; dall’altro, in ambito aziendale, la macchinosa trasmissione di dati che la parte uscente mal gradisce di elargire gratuitamente alla parte entrante.

La questione introduce, per sommi e ironici capi, la media condizione in cui incorrono i passaggi di consegne, laddove il possesso di cognizioni ed esperienze accumulate da un soggetto diventa patrimonio da destinare obbligatoriamente al successore, nella sottaciuta volontà del primo di non agevolare troppo il secondo.

Per estensione, non è raro che  l’ eredità di competenze e ruoli tra generazioni lavorative si manifesti con una presa salda da parte dell’ originario detentore, nella gelosa preservazione di quel potere che l’esperienza e la competenza conseguite costituiscono all’interno del contesto di riferimento. Ciò sottintende il plateale disinteresse per ogni obiettivo che non sia il proprio.

A conti fatti, l’antico costume della tradizione di bottega, che costituiva il luogo e il modo in cui si imparava il sapere arti-gianale e lo si tramandava da maestro ad allievo, non ricalca il costume corrente: ad oggi, infatti, nessun Cimabue gradisce Giotto come allievo, poiché la capacità dell’altro viene intesa come elemento concorrente al ruolo e al prestigio del maestro di turno.

Così, per estensione, l’odierno detentore di un ruolo, quand’anche intraveda un altrui talento, per cautela preventiva, preferisce soprassedere. Meglio ancora, quando è possibile, sfruttarne le doti assegnando una posizione subordinata temporanea. E sottopagata.

In parallelo, in termini di cialtroneria, si colloca la satiresca dinamica lavorativa in cui il capo (solitamente maschio) individua nel sottoposto (solitamente femmina) la comoda possibilità di esaudire propri inconfessati pruriti, cui commisurare ogni futuribile passaggio gerarchico.

Sia come sia, senza divagare oltre, i passaggi di consegne da turn-over lavorativo  trovano raramente, se non per specifico obbligo, la disponibilità del concedente ad agevolare professionalmente il concessionario del sapere.

In sintesi conclusiva, a prescindere da età, genere, condizione e ruolo, il costume nazional-popolare non dispone la volontà né il desiderio di cedere ad alcuno una conquistata rendita di  posizione. Salvo eccezioni e salvo ricavarne adeguato vantaggio.

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